Sacrificio

Il presente saggio è stato tradotto su autorizzazione dell’autrice. Tratto dal libro “Bloody Sacrifice, A Personal Experience of Contemporary Bloody Rites”.

 

Scrivere riguardo la natura del sacrificio di sangue in termini contemporanei si è dimostrato estremamente difficile per me.

Sarebbe stato più facile se mi fossi concentrata unicamente sugli aspetti storici legati al sangue. Avrei potuto spaziare sulle sue caratteristiche nella storia dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam, mentre analizzavo il sacrificio abortito di Isacco da parte del padre Abramo. Avrei potuto ripercorrere le leggende dei Maya riguardo alla flagellazione autoinflitta e ai rituali di sangue; i riti dei cacciatori di teste Naga e il sacrificio ed cannibalismo delle vittime che era praticato in numerose culture arcaiche. Avrei anche potuto ipotizzare che questi rituali sono stati sanitizzati, ad appannaggio del comfort della morale contemporanea, nella transustanziazione dell’Eucarestia della messa cattolica.

Comunque – per quanto io abbia goduto della mia ricerca delle pratiche appena citate – il mio focus è sulle moderne esperienze spirituali del rituale di sangue nel mondo occidentale.

Utilizzare fonti storiche e registrate crea una certa distanza dall’oggetto in esame, laddove osservare e sperimentare un soggetto concretamente porta con sé un elemento emozionale che può rivelarsi scomodo, disturbante e, certe volte, doloroso.

Sacrificio viene tradotto come “rendere sacro”. L’atto del sacrificio può essere visto come veicolo per elevare l’oggetto sacrificale in un qualcosa con più status rispetto all’originale. La mia personale ricerca mi porta anche a credere che il proprio personale attaccamento e valore rispetto all’oggetto del sacrificio crei una enorme differenza rispetto a come esso viene recepito.

Rene Girard postula che il sacrificio sia una via necessaria per diffondere una violenza insita nella natura del genere umano.

Una violenza che, lasciata incontrollata, diviene endemica.

Suggerisce che il sacrificio, sia quello tratto dal pharmakos dei greci antichi, sia quello usato dai gruppi tribali primitivi o sanzionato dal moderno sistema di giustizia, sono tutte vie di sacrificare una quantità minore per il grande bene e di mantenere armonia e ordine all’interno della comunità e del cosmo.

In maniera interessante, Favazza, il cui lavoro ho menzionato nel capitolo iniziale di questo libro, ha pensieri simili riguardo il sacrificio per un bene maggiore, quando parla dei pazienti nei test di studio che amputavano o rimuovevano parti del corpo come tecnica di sopravvivenza.

Se il tuo occhio destro ti offende cavalo e gettalo via…

Anche se apprezzo la visone di Girard del sacrificio come metodo per raggiungere un ordine all’interno di un mondo caotico, tuttavia la trovo limitata.

Ci sono altre forme di sacrificio che, credo, lui non abbia conosciuto. Il Sacrificio come cementificazione e conferma di una relazione con una forma divina, il sacrificio per amore e per il progresso personale, il sacrificio per stabilire un genere e una identità.

Inoltre c’è anche la Thabiha islamica e la Shechitah ebrea, i rispettivi halal e kosher che uccidono animali destinati al consumo alimentare, dove agli animali vengono tagliate le gole e lasciati sanguinare fino alla morte. Questi esempi sono talmente ritualizzati e integrati all’intero della società che si dimentica facilmente che rientrano come sacrifici di sangue a sfondo religioso.

Il sangue sembra avere l’abilità di creare eccitazione e frenesia con la sua presenza. L’odore del sangue nei mattatoi causa panico agli animali in vita e quando il sangue viene utilizzato nelle cerimonie religiose, nelle performance artistiche o negli avvenimenti dal vivo, vi è una invariabile reazione molto forte da parte dell’audience. Questa reazione spesso deriva da un carattere associativo che si può pensare come l’antitesi della sociale etichetta moderna.

Rimane da capire se questo sia un fenomeno connesso al sangue nella sua attualità piuttosto che unicamente legato al concetto di sangue.

Qorbanot, il termine ebraico per sacrificio, era considerato come la parte principale dei loro rituali religiosi, e includeva il sacrificio di sangue. Questo tipo di sacrificio di sangue si è fermato con la caduta dell’ultima area sacrificale ad esso designata, il tempio ebreo di Gerusalemme. Qorbanot è qualcosa di così vitale per la completezza della religione ebraica che si crede verrà reintrodotto con la venuta del loro Messia. Comunque, nonostante la lunga tradizione ebraica di NON essere capaci di praticare sacrificio di animali, l’antisemitismo era per molti secoli basato largamente sul concetto del libello di sangue e della falsa credenza che gli ebrei torturassero e uccidessero i cristiani per utilizzarli nei loro rituali di sangue.

 

La necessità di utilizzare il sangue nei sacrifici ritualizzati è qualcosa che Louis Martinie, un prete del Voodoo Temple di New Orleans, ha sperimentato ed è stato abbastanza gentile a parlarmi del suo cambiamento di attitudine nei confronti del ruolo che gioca il sangue all’interno dei rituali.

Nel mio lavoro personale utilizzo il sangue anche se il sacrificio del sangue di un altro essere vivente non è una parte necessaria della mia pratica, anche se non ho remore ad utilizzare vittime stradali nelle mie sculture.

Fluttuo tra l’essere vegana e vegetariana ma non ho alcun conflitto nell’insegnare a me stessa a scuoiare, sviscerare e preservare i morti, un processo che trovo atavico e di trasformazione nella maniera in cui rientra in un aspetto primario dell’io.

Ad un primo stadio, molti anni fa, vi era un grande interesse in un’iniziazione arcaica rituale  sacrificale chiamata “Il Rito del Rospo”, dove un rospo vivo viene ucciso e le sue ossa vengono usate per stringere un patto con il diavolo.

In molti mi incoraggiavano ad eseguire questo rito, parzialmente perché nessuna donna in tempi contemporanei, fino ad oggi, lo aveva eseguito.

Intellettualmente ed a livello emozionale non ho sentito nessun blocco di fronte al concetto del sacrificio animale spiritualmente motivato e ho creduto che sarei stata capace di praticarlo se si fosse verificata l’opportunità. Una mattina, comunque, mi svegliai e trovai un grande e vispo rospo seduto sul mio letto ed ho realizzato che non avrei voluto né avuto bisogno di ucciderlo e che la mia iniziazione risiedeva nella scoperta di questo aspetto della mia natura.

Ho scoperto che il sacrificio letterale di un altro non era spiritualmente giusto per me, ho rimesso il rospo in giardino dove ogni tanto continuo a vederlo.

 

 

 

 

Personale

 

 

Il sangue mestruale è affascinante quanto il sangue venoso con la sua particolarità di contenere sia la forza creativa della vita che la morte al suo interno.

Le società hanno potuto mostrare il loro rispetto e consapevolezza rispetto a questa materia rendendo la donna mestruata una paria che contamina tutto ciò con cui viene a contatto, oppure attraverso le leggi e le tradizioni riguardanti questa questione che rispecchiano semplicemente una società patriarcale e misogina.

Come affermato da Plinio nella sua Storia Naturale, il contatto con il sangue mestruale trasforma il vino novello in aspro, le colture che ne vengono toccate diventano sterili e la frutta cade dagli alberi, gli alveari muoiono e i cani che ne hanno assaggiato il sapore contraggono la rabbia.

Tale tradizione, combinata con gli insegnamenti del Vecchio Testamento porta a una severa insistenza che, durante il periodo mestruale, bisognasse assolutamente evitare il rapporto sessuale. Anche solo la mera visione di una donna mestruata avrebbe potuto portare delle conseguenze: i bambini nelle loro culle avrebbero potuto essere avvelenati dallo sguardo di una vecchia donna che avesse ancora il ciclo, la logica era che, la presenza ancora delle mestruazioni, le facesse emanare vapori velenosi attraverso gli occhi.

 

La sentenza dell’ottavo secolo, Penitential of Theodore, sancisce che le mestruazioni erano sporche e sulla questione se una donna mestruata potesse o meno prendere la comunione stabilì che ‘Le donne non devono in tempo di impurità entrare in una chiesa o comunicare – nemmeno le suore o gli avvocati; se si presumono (di compiere ciò) si debbono rinchiudere per tre settimane.’

 

La donna mestruata dell’antica Roma è conosciuta come mahrime o sporca e gli eritrei credono in maniera simile che le mestruazioni siano una malattia e la donna è forzata a passare la settimana del suo ciclo in una cava riservata alle contaminate.

 

Gli ebrei ortodossi credono che durante il ‘niddah’, il periodo mestruale femminile, un marito e una moglie non si devono toccare. Ci sono anche altre restrizioni tipo:

 

Non si possono toccare (sia direttamente che utilizzando un oggetto intermediario);

non possono tenere in mano un oggetto contemporaneamente;

non possono sedersi insieme su un oggetto che si muove (un’altalena etc.);

non possono mangiare dallo stesso piatto;

non possono servirsi il cibo a vicenda ;

devono dormire in letti separati;

non devono avere un comportamento malizioso tra di loro;

anche se le spose devono continuare a vestirsi in maniera attraente, non devono vestirsi in maniera provocante;

devono coprire parti del corpo che sono normalmente scoperte solo di fronte al loro sposo;

non devono indossare profumi, colonie etc.

 

Nonostante questi esempi sembrino estremi, essi sono effettivamente rappresentativi delle visioni standard e più diffuse sull’argomento.

I bambini maschi a Papua nella Nuova Guinea si pensa vengano contaminati dal sangue di una donna alla nascita e sono corrotti fin quando non vengono iniziati alla maturità, durante la quale attraversano una riproposizione della loro nascita con un padrino maschile (effettivamente una donna che ha superato la menopausa) che recita la parte della madre. Da qui rinascono senza alcun contatto con il sangue della donna.

Questo è un esempio interessante che sembra andare in accordo con la credenza cristiana del peccato originale e della donna in quanto causa di questo peccato che solo la rinascita (nel caso cristiano il battesimo) può rimuovere.

 

Un altro risultato interessante della mia ricerca è stato osservare ciò che potrebbe essere considerata un’invidia maschile delle mestruazioni.

Vi sono teorie che la Loggia Del Sudore degli Indiani Amer tentasse di emulare la purificazione mensile femminile.

La sotto-incisione, la scissione dell’uretra, è praticata dagli uomini Wogeo di Papua in Nuova Guinea come emulazione della purificazione a cui le donne sono sottoposte durante le mestruazioni.

Sotto-incisione e sovra-incisione (dove il prepuzio viene tagliato ma non viene rimossa la pelle) sono praticate in Australia, in Sud America, alle Fiji e in Africa: una teoria è che questo venga praticato per simulare i genitali femminili (Roheim 1949), tesi rafforzata dal fatto che gli uomini spesso vengono sotto-incisi o sovra-incisi così che il pene emetta sangue durante i rituali.

 

‘Vedere nella donna che il sangue è originato dalla vulva è molto più naturale che vederlo fuoriuscire dall’analogo organo nell’uomo.’ (Montague 1946-47, p.432)

 

È interessante notare che vi è veramente poca documentazione rispetto all’utilizzo del sangue mestruale nelle pratiche spirituali tribali e, in religioni come la Santeria, che è una religione della Diaspora africana, le donne mestruate non partecipano alla cerimonie.

Diversamente le pratiche Tantriche e Alchemiche considerano la donna mestruata come essenziale nei loro riti.

 

Le leggendarie pratiche tantriche o i sadhana dei Bauls del Bengala qualche volta includono il sesso con donne mestruate, queste vengono descritte nelle loro canzoni come ‘luna piena alla luna nuova’. Occasionalmente questa pratica è combinato con l’ingestione di una bevanda composta da sperma, sangue e fluidi corporei, facendo una ferma dichiarazione tantrica rispetto alla violazione delle norme e dei tabù.

 

Gli alchimisti medievali europei ritenevano che un ingrediente essenziale per la pietra filosofale risiedesse in menstruo meretrices, ‘nelle mestruazioni di una puttana’, e una simile idea è prevalsa nell’alchimia tantrica.

 

I cinesi anche attribuiscono una grande importanza alle qualità ristoratrici delle pillole di Hsien T’ien Tan Ch’ion, delle quali i flussi mestruali delle giovani e belle donne erano l’ingrediente principale.

 

Nonostante tutto quello che abbiamo detto finora sia affascinante e forse ci aiuta a dare un’idea interna alla fascinazione contraddittoria del ciclo, tende comunque ad essere illustrativa di visioni altrui; quindi, ho deciso di cimentarmi in una mia personale esplorazione delle mestruazioni e delle pratiche, esperienze spirituali, applicazioni creative e effetti legate ad esse.

 

Questa potrebbe essere vista come una vera e propria via anni ‘60/’70 di reclamare il mio corpo e forse lo è stata. La pratica magicka[1] è qualcosa che racchiude ogni aspetto dell’io, e ‘conoscere se stesso’ significa conoscere come il proprio corpo funziona.

 

Come donna, nei miei 30 anni, osservare il mio ciclo mestruale mi è sembrato un ovvio punto di partenza. Inoltre ero in qualche modo insoddisfatta delle informazioni relative a questo argomento, con le quali mi sono scontrata lungo la mia ricerca, che erano, troppo spesso, presentate da uomini, e solo a volte da donne, con un ordine del giorno non imparziale.

 

Ho anche trovato che, mentre la ricognizione e l’utilizzo delle fasi della luna e delle loro differenti influenze è una norma nella maggior parte delle pratiche rituali, lavorare con il ciclo mestruale e il sangue da esso prodotto non lo è.

 

Un interessante e credo rilevante punto venne presentato da Paul Katzeff nel suo libro, Moon Madness[2]. È fatto noto e documentato che, durante la luna piena, aumentino gli atti di violenza ma, ciò che è meno conosciuto, è che viene documentata anche un grande aumento nella violenza (ma piuttosto verso se stessi che verso gli altri) durante la luna nuova.

 

La ragione per cui ho posto l’attenzione su questo argomento è per illustrare come i cicli della luna tracciano le relazioni, quelle con se stessi e con il mondo attorno a sé.

Mi sembra essere un buon punto di rifermento per la mia ricerca: osservare le differenti fasi del ciclo mestruale e come queste influiscono sulle relazioni, sia quelle interne che quelle esterne.

 

Per ottenere una prospettiva più ampia ho creato un questionario che è stato compilato da donne di varie aree geografiche, culturali e con diverse prospettive spirituali; ho anche interrogato gli uomini rispetto alle loro esperienze con il sangue mestruale e ai loro lavori con o riguardanti il ciclo della partner.

 

I questionari e i risultati di conversazioni approfondite mi hanno aiutato ad ottenere una visione più ampia del ciclo mestruale, che non avrei potuto avere altrimenti. Mi hanno anche aiutato ad essere ispirata nella maniera ossessiva che ritengo necessaria per fare una simile ricerca.

Mentre questo era un argomento generale, ho poi cercato di essere il più specifica possibile, inizialmente affrontando i giorni prima e durante le mestruazioni.

I tre giorni antecedenti il ciclo sono potenzialmente il momento più grande di potere per tutti i tipi di applicazione della magick , specialmente per quanto riguarda il lavorare con gli altri.

Ciò che nel linguaggio contemporaneo può mascherarsi come ‘PMT’ (Tensione Pre-Mestruale), è effettivamente un intenso potere che può essere utilizzato per focalizzare un rituale. La necessità di un training e di una guida, comunque, possono essere ritenuti essenziali, data la percezione condizionata della comparsa delle mestruazioni come momento di instabilità, una tendenza all’instabilità è infatti possibile. Questo può creare delle difficoltà all’interno del lavoro della magick in profondità.

Questa instabilità può essere vista ad un livello terreno come una forma di disagio corporeo e di percezione sfasata della propria immagine, che contraddice la crescita del desiderio sessuale che richiede una celebrazione ed espressione del profondo livello di energia che è disponibile.

Questo è un momento ideale per praticare la sex magick dato che la sorgente del potere, nel giusto ambiente, può portare la donna, e qualsiasi dei suoi partner di lavoro, ad un’area di esplorazione precedentemente inaccessibile.

Quando le mestruazioni hanno inizio la donna sentirà un bisogno di consolidare la propria energia per i primi giorni.

Questo è un momento ideale per praticare lavori astrali, divinazioni di ogni sorta, meditazioni e rituali personali.

 

Tuttavia sento che ci vuole molta cautela in questo momento del lavoro di natura sessuale se ‘commutata’ con entità o manifestazioni astrali.

Mi sembra che in questo momento del ciclo la donna diviene come una batteria, del tipo che rilascia energia all’esterno ma avrebbe una grande difficoltà a ricaricare se stessa.

In ciò c’è un grande rischio di relazioni ossessive nella magick e il conseguente drenaggio della parte praticamente femminile potrebbe effettivamente accadere.

Al di là dei livelli di energia eccessivamente bassi, nella mia esperienza e in quella di altre donne con cui ho parlato, una ossessiva relazione sessuale a livello astrale può manifestarsi come esaurimento, genitali gonfi e estremamente sensibili, iper-sessualità e impossibilità di avere una relazione sessuale su livello terreno e di raggiungere soddisfazione in quest’ultima.

 

Anche i praticanti più esperti con anni di esercizio potrebbero avere problemi a lavorare in questo momento. A questo punto nel ciclo mestruale l’abilità di viaggiare tra i mondi è al suo picco, contemporaneamente la vulnerabilità in questo viaggio è al massimo.

Trovo che se questo genere di lavoro deve essere fatto, è necessario accedere a una specie di aiuto ultraterreno, pre viaggio.

Un’alternativa sarebbe avere a fianco il proprio partner di magick per aiutarvi a mettere a terra nel post viaggio.

Questo mettere a terra è spesso semplice quanto essere abbracciati o toccati con amore, il riconoscimento della presenza di un amore incondizionato che esiste su questo piano può aiutare l’abilità di esternare se stessi dagli altri.

La consapevolezza che vi è una messa a terra tale può anche dare una grande libertà durante il viaggio con la creazione di una sensazione di sicurezza.

 

Le divinità di sangue sono molto difficili da trattare, qualunque sia la fonte del sangue e deve essere sempre tenuto presente l’attaccamento emotivo che è connesso al sangue in questione.

 

Una donna mentre invecchia, per esempio, nelle sue mestruazioni può vedere connotazioni su alcuni livelli legate al processo di invecchiamento o, ad esempio, ai tentativi falliti di rimanere incinta che sarebbero dannosi se non accettati e affrontati prima dell’inizio di ogni rituale.

Se non vi è consapevolezza di questi attaccamenti emozionali, il sangue può agire come un magnete per entità negative, o spostare la percezione di ciò che viene contattato.

È piuttosto normale, per le donne in gruppo, sincronizzare inconsciamente i propri cicli; comunque l’abilità di cambiare il tempo del periodo mestruale sembra accadere anche a un livello occulto per alcune donne.

Vi sono casi che dimostrano che, come una donna diviene più capace nel lavoro della magick, potrebbe ritrovarsi a sanguinare al di fuori del ciclo all’inizio di un rituale. Questo mi è accaduto diverse volte quando ero a contatto con maghi di sesso maschile con cui ho praticato degli esercizi di sex magick e anche una volta in un rituale di gruppo.

Ho anche riscontrato che è avvenuto a molte donne praticanti esperte.

Diverse donne con cui ho parlato mi hanno riferito che avrebbero coscientemente alterato il tempo del proprio ciclo mestruale così da farlo coincidere con l’inizio di un rituale particolarmente importante, visto che sentivano che avrebbe accresciuto l’effetto di quel rituale.

Farò ora una dichiarazione che potrebbe sembrare invalidante, tuttavia acquisisce un senso considerata in correlazione alle mie scoperte.

Tanto quanto l’esperienza della magick accresce tanto più lo fa la conoscenza rispetto al proprio corpo e al suo potenziale. La consapevolezza di quanto sia potente lavorare nei primi tre giorni del periodo mestruale può stimolare il proprio sanguinamento, facendo di se stessi il sacrificio definitivo: se stesse nella propria totalità.

 

Vi è un altro punto, intorno al quale passerò cautamente.

Sembrerebbe esserci un numero spropositato di aborti spontanei tra le fila di alcuni tipi di praticanti.

Vi sono vari miti riguardanti la gravidanza che sanciscono che la donna non dovrebbe praticare rituali di alcuna sorta, specialmente rituali di gruppo, nei primi tre mesi.

In molti casi mi sono stati raccontati vari insegnamenti tradizionali che parlavano di aborti spontanei nei praticanti di magick come possibile risultato di una partecipazione in un rituale, oppure anche di concepimenti non ‘di sangue’, cioè chi non è considerato di lignaggio della magick.

Sembra chiaro che il grembo/utero reagisce alle connessioni magiche che vengono canalizzate, ma che questa reazione possa provare lo svantaggio al punto di un aborto spontaneo è qualcosa su cui non posso esprimere un giudizio

 

L’utilizzo del sangue mestruale con un certo intento lo trovo una questione molto personale alla fine della mia riflessione.

Ho avuto dibattiti con vari praticanti su questo argomento, e ho raggiunto una decisione, come prima menzionata, il sangue contiene in sé vari aspetti e attaccamenti che derivano dal suo possessore, quindi la sua natura può essere apprezzata su altri livelli così come individualmente.

Personalmente trovo il sangue mestruale una forma di fluido più sicuro da utilizzare come offerta. Sembrano esservi meno possibilità che venga utilizzato come ponte per provocare caos per una  entità che voglia attraversare questo regno, quanta ve ne è invece nell’uso del sangue venoso o dei fluidi sessuali.

 

Trovo che funzioni bene per disegnare sigilli (anche se credo che i fluidi sessuali funzionino meglio per il caricamento dei sigilli vocali), ed è eccellente per divinare.

Il sangue mestruale è anche ottimo per nutrire i servitori (anche se credo che l’alternare anche altre sostanze sia meglio) e ho riscontrato che un servitore nutrito in questo modo (tocco ferro) non mi ha mai causato problemi.

 

Nella mia esperienza personale ho comunque osservato che ‘nutrire’ consistentemente della stessa sostanza un’entità o un servo è incauto, nella misura in cui questo possa aprire una via ad una relazione sbilanciata e ossessiva, dove il controllo viene perso dal praticante.

I segni più ovvi di questa perdita di controllo consistono in un constante spingere al contatto l’entità in questione che supera il volere o il desiderio del praticante. In una nota che potrebbe sembrare banale ma non di minor effetto sarebbe ‘cuocere con intento’. Una variazione della ‘Torta di Luce’, non c’è nulla come una infarinatura di sangue mestruale, e mirata a mescolarsi, per creare il cibo trasformazionale.

Questo genere di cibo può essere utilizzato nei rituali, nelle celebrazioni e per creare una coscienza unificata in qualsiasi gruppo, o per cambiamenti effettivi nella vita di qualcuno sia a livello generale che in profondità.

È ideale per quando si lavora con Ecate, Lilith o incarnazioni femminili di divinità; inoltre anche nella sua più conosciuta applicazione alchemica sessuale quando viene mischiato al seme.

Inoltre ha anche molti usi tradizionali che ho trovato molto efficaci, come negli incantesimi di amore e per nutrire piante magiche come la mandragora, viene anche citato come ingrediente principale nelle pozioni medievali che causano la mania, l’idiozia e la catalessi.

Vi sono leggende tra i romani riguardanti donne che celebravano il Sabba sulla ‘Montagna della Luna’ per confermare il loro patto con il Diavolo ogni sette anni utilizzando il loro sangue mestruale. Inutile dire che cosa comporta utilizzare il sangue di qualsiasi tipo, dalla crescita delle malattie per trasmissione sanguigna, e la necessità di avere una grande responsabilità personale e rispetto nel suo utilizzo.

 

 

[1] N.d.T. Useremo il termine magicka che connota l’allusione alla Magick di Aleister Crowley da parte dell’autrice.

[2] N.d.T. In italiano significa La Follia della Luna.