Anandamay ma

Una mattina durante la primavera del 1896 nacque una bambina in un villaggio rurale chiamato Kheora, situato in quello che è ora il Pakistan Orientale. I suoi genitori la chiamarono Nirmala Devi. La stessa non ricevette alcuna educazione formale e da bambina iniziò a sperimentare stati peculiari di intensa e prolungata astrazione.

A tredici anni si sposò e alcune volte mentre preparava il cibo per suo marito la sua coscienza lentamente si introvertiva fino a tal punto da divenire  totalmente dimentica dell’ambiente circostante.

Al tempo dei suoi diciotto anni molti che la incontravano percepivano che la sua freschezza e semplicità nascondevano una personalità strana e imprevedibile che sembrava arrivare e andare inesplicabilmente. Non fu molto tempo dopo che il potere che sembrava utilizzare il suo corpo come un veicolo attraverso il quale mostrare se stesso fu riconosciuto non solo come benevolo e affascinante ma anche peculiarmente sollecito e materno nella sua attitudine verso coloro che attraeva.

Nirmala attirava a sé persone con il magnetismo puro di questa presenza radiosa che risiedeva in lei e alcune persone scorsero in lei una incarnazione della divinità.

Tra questi vi era un uomo santo chiamato Bhaiji che divenne uno dei primi devoti di Nirmala. Egli fu il primo a chiamarla Anandamay Ma, o Madre Beata, il nome con il quale lei è comunemente conosciuta in tutta l’India e in molti altri paesi.

La maggior parte dei grandi mistici di cui abbiamo dei dati affidabili sono conosciuti per aver avuto delle guide spirituali, alcune delle quali apparivano in una forma ordinaria mentre altri no. Tuttavia al contrario di essi Anandamay Ma o Madre come è spesso chiamata non dichiarò alcuna iniziazione diretta da un guru particolare o da una guida spirituale.

Quando gli veniva domandato su ciò lei diceva “In anni precedenti i miei genitori furono le mie guide, nella vita casalinga mio marito e in tutte le situazioni della vita, ora, tutte le persone e le cose del mondo sono il mio guru: ma sappiatelo per certo: la sola Guida per tutto è l’unico Essere Supremo!

E, qualcosa che è probabilmente senza precedenti tra i saggi Indiani, Anandamay Ma dichiara di non aver avuto alcuna precedente nascita. Il che significa che non dichiara di essere il risultato e la fioritura conclusiva di una serie di incarnazioni umane nella quale lei si è sforzata di arrivare alla perfezione spirituale. Al contrario lei ha dichiarato in varie occasioni  di essere apparsa sulla terra come il diretto risultato del profondo desiderio per Dio da parte di certi individui che – nel loro ardore di conoscere Dio e comprendere la loro identità spirituale con l’Essere Supremo – hanno fatto sì che il Supremo rispondesse ed assumesse forma umana.

È un dogma della credenza orientale, particolarmente in India, che tale brama crea un desiderio simile nell’Essere Supremo; e a causa delle limitazioni dei suoi devoti egli (il supremo) mostra se stesso ai loro sensi esteriori in una incarnazione apparentemente umana.

Questa manifestazione della divinità non è confinata in Anandamay Ma all’apparenza di una singola incarnazione umana. Qualunque dio o dea sia stata adorata intensamente da qualsiasi dei suoi devoti, quella immagine particolare o aspetto della divinità appare a loro per esprimersi attraverso la forma della Madre. L’aspetto spettrale di una divinità dopo un’altra è stata da loro vista sgorgare fuori del suo essere, ogni immagine l’originale perfetto di qualche forma divina tradizionalmente riconosciuta. Kali, Khrisna, Shiva, Brama, non importa quale aspetto della divinità; la sua forma appare a tempo debito, quando la Madre entra in uno dei suoi stati di estasi mistica.

Lei una volta disse “La personalità e le figure di dei e dee sono reali come il vostro corpo o il mio”.

Nell’anno 1925, a Dacca (circa 200 miglia a nord est di Calcutta) fu chiesto alla Madre di eseguire il Kali Puja, l’adorazione dell’immagine di Kali.

Durante i preparativi per la cerimonia, che richiedeva una immagine della dea, fiori, incenso e paste di sandalo la Madre vide – distante a circa un centinaio di metri – la forma eterea della vera dea, fluttuando nell’aria verso di lei con le mani aperte come se desiderosa di venire nel grembo della Madre. Più tardi un’altra apparizione avvenne alla Madre come una piccola bambina di infinita dolcezza. Anche questa era Kali, lei disse.

Durante il rito stesso i celebranti non solo notarono l’effetto inusuale che queste esperienze occulte avevano sulla Madre, ma essi stessi erano anche loro pervasi da un’onda di beatitudine che li inghiottì così da perdere coscienza dell’ambiente esterno. Ognuno sentì una emozione divina più grande di quella che essi avevano sperimentato quando la cerimonia era stata eseguita dai sacerdoti.

In anni precedenti durante la celebrazione del kirtan (canzoni e danze religiose) la Madre spesso entrava in uno stato di trance durante il quale il suo corpo subiva le più sorprendenti contorsioni. I suoi devoti dichiararono che il suo corpo, che si rotolava per terra, appariva crescere in maniera insolitamente grande e quindi improvvisamente si contraeva fino quasi al niente. In altri momenti il suo corpo si comportava come se fosse senza ossa, saltando su e giù come una palla di gomma.

Questi e simili poteri sono menzionati in certe dichiarazioni nei manuali di yoga, in particolare lo Shiva Sanhita, dove essi sono enumerati sotto gli Otto Siddhi o Poteri Magici, che possono essere sviluppati dalla pratica dello yoga. Ma siccome la Madre non praticava yoga, fu dichiarato che questi poteri soprannaturali si manifestavano in risposta ai pensieri e alle emozioni dei suoi devoti, essendo, così, i segni esteriori visibili dell’intensa devozione interiore.

In una occasione un devoto di Anandamay Ma disse a lei con tutto il buonumore: “Ti viene accreditato grande potere. Se hai tale potere, allora riducimi in cenere”. Egli quindi si predispose a ritornare alla sua casa.

Era un giorno estremamente caldo ed egli aveva aperto il suo ombrello. Anandamay Ma improvvisamente decise di unirsi a lui e camminarono per alcuni passi insieme.

Il devoto divenne allora conscio di un caldo eccessivo e insopportabile che stava cadendo su di lui, a dispetto dell’ombrello. Egli entrò nel panico e disse: “Da dove viene questo fuoco che sta piovendo sulla mia testa? Per favore ferma il fuoco. Ho una prova chiara del tuo potere”. Egli abbassò l’ombrello proprio mentre il caldo opprimente si ridusse. Ma egli notò che una parte del tessuto era stata consumata, come da fuoco.

Anandamay Ma è famosa in tutta l’India per la sua devozione instancabile ai poveri e agli indifesi. Lei ha aiutato molte persone senza casa e bisognose di cibo.

Lei insegna che soltanto la conoscenza di Dio costituisce la vera conoscenza; che Dio solo è reale, tutto il resto irreale; e che conoscendo Dio uno arriva ad una conoscenza di tutto il resto.

Nel 1931 Bhaiji scelse un sito per la costruzione di un Ashram, o luogo di devozione, incentrato intorno alla Madre, dove i suoi devoti potessero incontrarsi insieme, ricevere le sue benedizioni e condurre il servizio divino in suo nome. Quando fu scavato un fosso così che potessero essere gettare le fondamenta furono scoperte quattro o cinque tombe. Ognuna di esse conteneva uno scheletro umano, e la Madre dichiarò che questi dovevano essere i resti mortali di Sannyasi (santi o uomini santi) che una volta avevano formato una comunità che era stata ospitata in quel sito particolare. Uno di essi, disse, era stato Bhaiji stesso in una incarnazione più remota.

Dalla fondazione di quel primo Ashram di Anandamayi Ma a Dacca ne sono stati costruiti più di venti altri dai devoti nel nome della Madre.