L’amore sotto il dominio della volontà

LA FORMULA DELLA MAGIA SESSUALE USATA NEL CULTO DI ALEISTER CROWLEY (IN PARTICOLARE DALL’O.T.O.) PUÓ ESSERE PARAGONATA A CERTE PRATICHE TANTRICHE DELL’INDIA, DELLA MONGOLIA E DELLA CINA.

 

La tesi del Tantra, specialmente del VAMA MARGA (o riti della Mano Sinistra che coinvolgono le donne) si basa sull’equilibrata azione reciproca delle polarità attiva e passiva dell’organismo.

 

Il processo richiede una inibizione iniziale delle tendenze che fuoriescono dalla mente, che costituiscono il principio del pensiero o la facoltà di costruire immagini. Quando queste vengono acquietate la Luce della Coscienza che illumina la mente splende senza ostruzioni. Normalmente la Luce è oscurata da un velo di Ignoranza che è frainteso per il mondo e per il suo incessante flusso di immagini. L’illusione di questo mondo deve essere dissolta prima che la Luce, che lo forma e informa, possa splendere senza ostacoli.

Una maniera di raggiungere ciò è attraverso una unione sessuale magicamente diretta. Crowley la definì come la via dell’AMORE SOTTO IL DOMINIO DELLA VOLONTÁ. Essa distrugge l’universo oggettivo dissolvendo il senso di separazione, permettendo così al Sé di realizzare la sua identità con la Pura Coscienza, senza aggiunte oggettive. Questa è l’essenza del Misticismo. É inoltre l’essenza della Magia ed il mezzo di influenzare l’Universo esterno secondo la propria volontà. Il Misticismo culmina nell’Apertura dell’Occhio di Shiva; distrugge l’Universo nel senso che questo cessa di esistere come fenomeno oggettivo. Così non rimane alcuna forma o idea che disturbi la beatitudine calma dell’Esperienza di Sé. Qualsiasi agitazione cessa. Questa è la forma passiva del raggiungimento.

La forma attiva è la Magia, attraverso la quale la Luce è proiettata verso qualsiasi modello di desiderio. Non ci deve essere alcuna dicotomia nella Volontà. Quindi, fino a che la Vera Volontà non è scoperta e propriamente formulata la Magia tende a portarci lontano dalla Meta.

La Vera Volontà e la sua realizzazione è il principale tema degli scritti di Aleister Crowley. Consulta “MAGICK in Teoria e in Pratica” dove l’intero processo è rivelato…e nascosto.

Il Tantra, inoltre, riconosce nel maschile e nel femminile il Due che può essere risolto nel Vuoto attraverso il processo dell’Amore sotto il dominio della Volontà. Nella filosofia Cinese la formula è espressa come 0=2 o 0=(+1)+(-1). L’uno positivo è simbolizzato dallo Yang o principio maschile; l’uno negativo dallo Yin o principio femminile. La loro combinazione risolve la manifestazione nella sua originale nullità, espressa come Tao. Questo costituisce il fondamento della formula tibetana: il Niente si manifesta in qualsiasi forma.

L’uno positivo, Yang, è rappresentato nella Coscienza dal Soggetto; l’uno negativo, Yin dall’oggetto. Non ci può essere alcun soggetto senza un oggetto; e vice versa. La fusione dei due costituisce il Vuoto, che è la natura della Pura Beatitudine.

Lo scopo degli Antichi Misteri (Orientali o Occidentali) era di dotare l’uomo con le chiavi della Realizzazione di Sé. Sia attuata ritualisticamente o avvicinata attraverso la meditazione, sia raggiunta magicamente o sperimentata misticamente, la Meta era Unica. Crowley rivela il modus operandi di ambedue i sentieri.

Lo scopo del Misticismo è la realizzazione del Sé, attraverso l’assorbimento nella beatitudine della Coscienza indifferenziata: lo 0 dell’equazione Cinese. Lo scopo della Magia è la creazione di una varietà infinita di mondi attraverso l’infinita espressione del Sé attraverso l’amore sotto il dominio della volontà: il (+1)+(-1) dell’equazione. In questa equazione l’amore è uguale al Niente; la Volontà ai Due. La risoluzione al Niente (il Vuoto) ha luogo in ambedue i casi, perché la formula 0= (+1)+(-1) è semplicemente un modo particolare di dire 0=2. Questo significa che l’amore e la Volontà sono modi equivalenti della stessa sostanza.

Negli antichi testi Orfici il Vuoto primario è spesso riferito come il Caos. É la sostanza primaria al di fuori della quale derivano tutte le cose. Esso viene biologicamente espresso come il seme o la matrice dalla quale è derivata tutta la Materia. Considerato ontologicamente è Coscienza Pura Indifferenziata. In termini alchemici è la Prima Materia della Grande Opera.

Il fenomeno soggetto-oggetto produttivo dell’Universo è motivato e risolto dal sesso, o da un analogo meccanismo. La KTEIS è la Coppa di Babalon, simbolizzata come la Prostituta Scarlatta entro il cui Graal scorre il ‘sangue’ o forza-vita, dei Santi. I Santi sono gli eremiti o ermetici, per esempio il segreto, inespresso, seme vergine maschile, considerato come una sostanza non individualizzata che è uguale alla Luce, o Energia Solare. È ermetica nel senso che è incontaminata e devota solamente alla realizzazione ed al compimento della sua propria natura inerente. Essa è la Vera Volontà il cui veicolo di espressione è il PHALLUS.

La Donna Scarlatta cavalca sopra la Bestia, il suo Signore della Luce. Ella estrae la Luce attraverso la virtù del suo supremo potere (SHAKTI) di ispirare creatività in un dio (SHIVA) la cui energia è essenzialmente distruttiva e un ritorno al Caos. Combinato con lei, comunque, egli è liberato e modellato nella creazione di forme nuove di vita, nuovi eventi, nuovi centri di possibile esperienza nel campo dell’infinita esistenza.

La formula del Nuovo Eone che Crowley ottenne nel 1904 consiste esattamente in questa unione passionale dell’Uomo e della Donna, in Natura (corpo); del Soggetto e Oggetto; nella Coscienza (mente); del Sé e del Non Sé; nella Samadhi (spirito), nella sessualità trascendentale della Donna e della Bestia congiunti.

La Bestia e il Dio incontrano la Donna. Lei serve come un alambicco per un’operazione alchemica che trasforma la scoria dell’esperienza mondana nell’oro della perfezione attraverso l’essenza spirituale della Bestia.

Il tema centrale dei modelli di mito dell’antichità remota era il Convegno della Bestia e della Donna. La formula dell’incarnazione di un Dio era che la bestia si congiungesse con la Donna. Questo è il mistero al fondo di molte leggende classiche: Leda e il Cigno, Pasifae e il Toro, Maria e la Colomba. Il dio Zeus godette di Europa come toro, di Asteria come aquila, di Dione come un serpente maculato. Giove sedusse Arne in forma di toro, e Teofane in forma di capro, mentre Crono, come cavallo, si accoppiò con Filira e generò il centauro Chirone.

Crowley scrisse nel suo PARIS WORKING (1914):

 

“Questa è la grande idea dei maghi in tutti i tempi – di ottenere un messia attraverso una qualche forma di adattamento del processo sessuale. In Assiria provarono con l’incesto; anche in Egitto gli Egiziani provarono fratelli con sorelle; gli Assiri con madri e figli, i Fenici provarono con padri e figlie; i Greci e i Siriani principalmente con le bestie. Questa idea deriva dall’India. Gli Ebrei cercavano di compierlo attraverso i metodi di invocazione, ma anche attraverso la PAEDICATIO FEMINARUM. I Maomettani provarono l’omosessualità, i filosofi medioevali cercarono di produrre omuncoli attraverso esperimenti chimici con il seme. Ma l’idea alla base è che qualsiasi forma di creazione diversa da quella normale ha probabilità di produrre risultati di carattere magico”.

 

La sopravvivenza di Strani culti suggerisce l’idea che la formula della Bestia fosse stata alcune volte presa alla lettera. Crowley nota che:

“Alcune tribù nel Tirai un dato giorno inviano le loro donne annualmente nella giungla e qualsiasi mezza-scimmia che risulta è venerata nei loro templi. La ragione è che i loro mormorii erano considerati oracolari”.

La stregoneria occidentale brulica di racconti di spiriti elementari nella forma di animali che pronunciano Parole di Potere, e formano canali di comunicazione con entità occulte.

Alcune di queste pratiche derivano da fasi dell’evoluzione infinitamente remote e pre-sociologiche; dai tempi quando la parte giocata dal maschio nella procreazione era quasi sconosciuta. Nell’antico Egitto, per esempio, si supponeva che il bambino “esprimesse suo padre e rendesse fertile sua madre”. La madre e il bambino erano le prime espressioni antropomorfiche della continuità magica, e per questo erano venerate.

Quando si scoprì che il maschio era la causa della generazione, la madre e il bambino furono degradati, scacciati e disprezzati come la prostituta con la sua nidiata di bastardi. Bast (o la Bestia) divenne svilita, una cosa aborrita e i senza padri ancora oggi sono chiamati bastardi dopo questa originaria caduta di stima.

Il culto della Madre fu sostituito da quello del Padre, e le religioni Solari furono stabilite sulle basi della energia maschile, che fu quindi stimata superiore a quella del sangue della madre dei primi culti stellari e lunari. E con l’avanzare della conoscenza riguardo ai fattori biologici, le osservazioni astronomiche progredirono allo stesso tempo, e il tempo non fu più registrato in riferimento ai cicli lunari e stellari, ma si sviluppò nel calcolo solare approssimativamente così come abbiamo noi oggi.

Ma queste sono spiegazioni esoteriche di una formula che ricorre costantemente che implica la polarità sessuale di qualche sorta, sia nella forma di una bestia, del bambino o dell’uomo. La donna era la matrice o l’alambicco dove aveva luogo la grande trasformazione risultante in immortalità fisica e nella continuazione della coscienza sul piano materiale, esattamente come il sole appariva per riprodurre sé stesso annualmente e giornalmente. Si supponeva originariamente che con ogni nuova alba un sole distinto sorgesse, essendo stato il vecchio sole inghiottito dal dragone delle acque dello spazio. Inoltre, nelle nuove religioni e sociologie patriarcali, la resurrezione era considerata come il risultato dell’auto-sacrificio e della morte. Il maschio moriva in modo di dare la vita al figlio che portava avanti la linea di suo padre e – al momento del suo turno – la interrava in un altra matrice; e così via per sempre.

Il processo era tinto con sentimenti di colpa, perché il sacrifico e la morte erano sofferti non a causa della compassione, ma su istigazione della passione, che la religione condannava. Mentre nei culti pagani la Materia era glorificata e l’uomo esultava nelle esperienze sensuali associato con le sue divinità falliche nei culti posteriori a quelli pagani lo Spirito era idealizzato a spese della Materia, e i conseguenti complessi di colpa e rimorso sfociavano nelle dottrine del peccato originale, la caduta, e l’espiazione sofferta. La formula pagana della salute e del piacere nella semplice esistenza lasciò il posto ai culti morbosi della colpa e del sacrificio: i Culti della Vita e i Culti della Morte.

Entrambi questi culti sono stati ora sostituiti. La Materia e lo Spirito si riconoscono come identici. La formula ora è quella della continuità della coscienza attraverso la Vita e la Morte e della continuità della coscienza durante l’operazione che una volta si supponeva che comportasse il sacrificio e la morte. Il Libro della Legge dice: “Sii forte, o uomo! Brama, godi tutte le cose del senso e del rapimento: non temere che alcun Dio ti rinneghi per questo”.

Il segreto di questa magia risiede nella formula dell’amore sotto il dominio della volontà.

Per la maggior parte delle persone, il processo sessuale culmina in una morte, una cancellazione di coscienza al momento supremo del rilascio. Lo iato può essere infinitamente veloce, ma non è altro che una frattura nella continuità; l’uomo infatti non muore in un dato momento quando egli dovrebbe essere più pienamente vivo che in qualsiasi altro momento.

Le discipline intensive dello Yoga, non meno che la tradizionale Magia Rituale, sono  disegnate per allenare l’individuo a raggiungere una auto-consapevolezza costante, così che  nessuna esperienza – anche se fosse potente – possa sopraffare la coscienza.

La storia offre molti esempi di mistici così abbagliati dal potere o dallo splendore delle loro visioni da essere totalmente incapaci di esprimere la natura delle loro esperienze.

Crowley elaborò quello che è in effetti un nuovo linguaggio, disegnato in particolare per facilitare la comunicazione di esperienze sopra-razionali in simboli intelligibili. Che la porta di ingresso dell’Universo Invisibile sia aperta dall’uso magico di droghe, alcool, sesso o meditazione estatica culminante nel Samadhi, la conseguenza dell’esperienza può essere formulata e registrata con una precisione quasi scientifica, come è provato dai Diari Magici.

Il primo requisito per stabilire contatto con differenti ordini di esistenza giace nell’abilità di agire con l’amore sotto il dominio della volontà. La seguente interpretazione e registrazione dell’evento è inoltre una parte integrale dell’esperienza.

Gli antichi sistemi tantrici sono pieni di istruzioni elaborate per acquisire una illuminazione interiore. Le tecniche cerimoniali e cabalistiche dell’occidente – sebbene forse non così elaborate – non sono meno efficienti. Ma i processi sono per i pochi e non sono intesi per un conseguimento di massa.

Crowley è riuscito ad abolire “l’angolo” dove erano riposte le cose spirituali; egli offrì questi tesori spirituali a tutti coloro che erano capaci di apprezzarli. A questo rispetto, ancora, i Tantra sono affini, perché di tutti i culti dell’antichità, solo il Tantra mette da parte qualsiasi distinzione di sesso e di casta.  Anche Crowley puntava a portare la magia entro il raggio di tutti. Le discipline e le ordalie non sono meno intense che quelle antiche, ma le tecniche sono state adattate alle esigenze dell’esistenza moderna. Premesso che la tradizione magica occidentale richiede un enorme apparato di strumenti per la sua propria pratica, la nuova magia dipende solo dallo strumento a disposizione di tutti: il meccanismo psico-fisico che è proprio di ognuno dalla nascita.

Il Tantra specifica vari centri, o loti, nella sottile controparte dell’anatomia umana. Grandi riserve di energia magica sono presenti in ciascuno di loro. Possono essere vivificati se vengono adottate alcune procedure. Anche se l’alcool e le droghe sono alcune volte impiegate per stimolare questi centri, il sesso è persino un più potente fattore, e preferibile ad altri aiuti perché è naturale e perfettamente accessibile. Ma deve essere fatta grande attenzione. Il Libro della Legge osserva:

“Io sono il Serpente segreto avvolto a spirale pronto a scattare: nelle mie spire c’è la gioia. Se io sollevo il mio capo, io e la mia Nuit siamo uno. Se io lo abbasso e lancio avanti il veleno, allora c’è estasi della terra, e io e la terra siamo uno”.

Ma va avanti dicendo:

“C’è un grande pericolo in me: perché chi non capisce queste rune commetterà una grave mancanza….”

Il serpente segreto è la Kundalini Shakti, o il potere centrale magico nell’uomo. Può essere stimolata da riti condotti propriamente che richiedono niente altro che il misterioso meccanismo della mente umana e del corpo. Crowley nascose questi processi nei simboli che compongono il suo linguaggio magico. Con una piccola pazienza e applicazione questo linguaggio può divenire familiare a tutti. Ho tradotto alcuni di questi – abbastanza da rendere comprensibile il processo menzionato sopra – nel mio libro Aleister Crowley e il Dio Occulto.

Info

Autore: Kenneth Grant

Traduzione di: Roberto Migliussi

Prima pubblicazione: IT (International Times) No 49, Londra, Gennaio-Febbraio 1969

Prima pubblicazione italiana: Primordia No VIII, Milano, Marzo 1996

Copyright: Kenneth Grant