L’ESTASI DELLA COMPLETA AUTOREALIZZAZIONE

IL LIBRO DEL PIACERE (SELF-LOVE) – LA PSICOLOGIA DELL’ESTASI DI AUSTIN OSMAN SPARE (1909-1913)

 

Comparato prima a Durer per le sue illustrazioni, a Blake per gli acquarelli, a Beardsley per il tratto grafico. Spare fu anche criticato per il suo pensiero disinvolto e, dopo una vita piuttosto travagliata, venne condannato senza appello all’ostracismo dell’oblio.

Col marchio di ‘occultista satanico’ Mario Praz ne “La Carne, la Morte e il Diavolo nella Letteratura Romantica”, lo accomunò all’altro famoso occultista inglese Aleister Crowley, di cui Spare fu per qualche tempo seguace.

Eppure l’originale concezione magica spareana trova le sue fondamenta su di un contorto intreccio di intuizioni, tra il geniale e il delirante, o come lui stesso dice tra “l’ossessione magica” e la “follia”.

Nel loro insieme, le sue espressioni metafisiche ed edonistiche, oltre che estetiche, non mostrano all’apparenza una struttura organica ed integra, anzi lasciano spazio ai dubbi filosofici ed alle contraddizioni misticheggianti.

Per Spare, corpo, mente ed anima individuale costituiscono un vero e proprio complesso che prende il nome di “ZOS”, il quale corrisponde “all’alambicco stesso in cui si consuma l’intero incantesimo”.

La coscienza è il frutto del libero fluire delle sensazioni provenienti, nella loro elementare fisicità, dagli impulsi materiali. Stimoli istintivi, primordiali, impersonali, infrangerebbero il controllo della razionalità consapevole per farsi veicolare, in maniera discontinua, nelle varie sfere della conoscenza

”Chi è senza legge è libero…perché senza che la vostra rettitudine cessi di esistere, non riuscirete a prendere piacere liberamente e creativamente”

 

Il corpo, affrancato dai condizionamenti mentali, diviene a tal punto ricettivo da rendere possibile la ricongiunzione con la controparte spirituale, “Kia”, l’Io atmosferico, il Sé Cosmico, l’Immortale, l’Atman, il Principio Vitale che utilizza “Zos” come il “topos” della sua manifestazione, della sua attività, della sua epifania. La corrente energetica universale si sprigiona dall’interazione Zos-Kia, ma nell’uomo sarebbe inibita dalla condizionante elaborazione cerebrale.

 

“Senza ipocrisie e timori potreste fare tutto ciò che desiderate. Chiunque pertanto, frantumerà i precetti o vivrà le sue trasgressioni, avrà relazione con il Cielo”

 

Tra le spinti spirituali, la più selvaggia offre una chiave per il superamento di tali condizionamenti mentali.

Già la tradizione tantrica aveva individuato nella sessualità una via nella quale incanalare la forza vitale, distraendola dalle “tentazioni” procreative, per perseguire uno stabile stato di coscienza che travalicasse la barriera della Individualità Corporea ed i piani delimitati dal tempo e dallo spazio.

 

“Tempo e necessità sono fenomeni convenzionali”

 

Scuole alchemiche, congreghe stregonesche, società iniziatiche cerimoniali d’oriente e d’occidente hanno ampiamente riconosciuto il potere dell’eros evocato fino a stadi di parossistica esasperazione.

E Spare, ripropone quest’uso operativo rituale dell’erotismo con la sua tesi sulla “Nuova Sessualità”.

 

“Da questo momento vi farò viaggiare dentro gli abissi materializzati, le aberrazioni, gli orrori asessuati, perché siete indegni di offrire al Cielo nuove sessualità”

 

L’eccesso di desiderio e di carnalità deve giungere sino alle più estreme esasperazioni per coagulare un coito con il partner d’eccezione, “l’oggetto” di ogni bramosia, la Natura intera e la Vita stessa, riconosciute quali luoghi e tempi di un’ubiquitaria ed eterna fortificazione.

 

“Volete che vi parli di quell’unica intensità senza forma?

Conoscete l’estasi proveniente dal di dentro?

Le voluttà nascoste fra l’Ego e il Sé?

In quel momento dell’estasi, non esiste pensiero d’altri; non c’è più pensiero. Io vado in tale direzione e nessuno può fare da guida”

 

Come il serpente “Ouroboros” che si ingoia la coda, il pansessualismo spareano giunge ad alimentarsi con l’Amore di Sé (“Self-Love”), l’auto-amore, l’auto-erotismo, una sfrenata estasi autotelica, una sorta di narcisismo psico-sessuale, che fa convergere ogni attenzione, e la stessa identità sull’oggetto del piacere:

Io sono interamente sesso”, scrisse in “The Focus of Life”, nel 1921.

Il Sabba delle Streghe rappresenta il fulcro di questo rito orgiastico – dionisiaco per antonomasia, perché l’unica finalità sarebbe il totale scatenamento della più piena sessualità slantentizzazione, a livello carnale, della vera “Volontà” dell’orda primordiale dei partecipanti.

Ed in ciò Spare riecheggia l’assioma crowleyano che trae spunto da “Fay ce que vouldras” di Rabelaisiana memoria.

 

“Sarà tutta la Legge – Amore è la Legge, Amore sottomesso alla Volontà”

 

“Nel vostro intento di creare un mondo, agite pure verso gli altri come volete, purché sufficientemente audace il disegno”

 

Grazie alla conoscenza, la libertà individuale diviene illimitata, come aveva profetizzato il Serpente della Genesi:

 

Et eritis sicut Dii,

scientes bonum et malum!

 

Al fine di porsi a più immediate contatto con i primitivi livelli che giacciono dormienti, ma non per questo inoperosi, nelle profondità abissali dell’inconscio, superano le barriere dell’egoismo, della paura e dell’ignoranza della mente. Spare computò un “Sacro Alfabeto del Desiderio”, un codice simbolico complesso di caratteri grafici “in cui ogni lettera, nei suoi aspetti pittorici si correla ad un principio spirituale”.

Le pulsioni elementari, che si manifestano solitamente grazie al linguaggio onirico, vanno risvegliate fino a provocare, proprio in virtù della metafora dei segni, un’induzione anancastica, la cui ossessione va ritualmente circoscritta in un cerimoniale magico.

Attraverso questo complicato sistema di Sigilli, “Il Sacro Alfabeto” Spareano si inserisce plasticamente nella fluidità onirica, che origina dal subconscio, per evocare le forze che vi giacciono silenti, ma potenzialmente dirompenti, grazie alla dinamizzazione fornita dall’energia sessuale.

 

“Celato nel labirinto dell’Alfabeto è il mio nome inviolabile, il sigillo di tutte le realtà sconosciute. Sulla Terra, il mio Regno è Eternità di Desiderio”

 

Per le oscure capacità dell’analogia, qualunque cosa possa essere concepita potrebbe magicamente realizzarsi, se formulata sotto forma scritta tanto sinteticamente da fornire un glifo simbolico pregno di significati: i principi sessuali chiave verranno tradotti in una grafica tale da divenire sigilli cerimoniali.

 

“I vostri desideri diverranno carne, i vostri sogni realtà, e nessun timore cambierà ciò di un millesimo”

 

Il simbolo coniato andrà ricordato nei suoi più minimi dettagli e poi visualizzato chiaramente al momento giusto (orgasmo sessuale, dormi-veglia, auto-ipnosi, ed altri stati alterati di coscienza provocati da droghe estatiche: musica, danza, reiterata ripetizione di ‘mantra’, concentrazione sui ‘mandala’, meditazione etc.) per favorire la trasmutazione alchemica di quanto concepito.

 

Quando la mente è confusa, la capacità di raggiungere l’impossibile si rende manifesta.

Da quel semplicissimo stato di “Né-Né” (niente di niente), l’Ego diviene l’osservatore silenzioso e si rende conto di tutto.

Il “perché” e il “per come” del desiderio sono contenuti entro lo stato mistico di “Né-Né”, ed il buon senso dimostra che è lo stato del lattante, originale.

Attingendo ai serbatoi vuoti con il cifrario dei simboli, che ricorda l’arte della mnemotecnica rinascimentale, l’energia sessuale, da potenzialità fisiologica, si trasformerà nella forza fisica necessaria alla realizzazione della vera volontà, la quale difficilmente potrà coincidere con ciò che si vuole a livello mentale.

Anzi, per potersi esprimere appieno, il volere stesso deve venire dimenticato dall’intelletto per meglio agire nell’inconscio.

 

“La volontà, o energia nervosa, per creare tensione deve assolutamente essere repressa per venire liberata solo al momento dell’estasi.

In quel preciso istante, guarda nella visione immediata e anche oltre, nell’Eone, fino a quando non vibrerai nell’unità dello spazio”

 

Questo gnosticismo consiste in una costante ed attiva partecipazione alla spontaneità della Natura, in modo tale da contribuire, attraverso l’esistenza individuale, alla continua creazione dell’universo, al “perpetuo divenire” degli archetipi “Aethyr”.

I sigilli ideati da Spare, funzionano alla stessa stregua degli esagrammi de Yi King, degli Arcani Maggiori dei Tarocchi, oppure come i “Tattwas” degli induisti.

Sono cioè una modalità secondo i programmi dell’operatività cerimoniale per entrare in contatto con questi “Aethyr”, o sfere di conoscenza, situate nel mondo superiore; attraverso l’azione su di esse sarebbe possibile estendere analogicamente il proprio controllo sul mondo inferiore.

Addirittura Spare, ad imitazione dei Tarocchi, compose uno speciale mazzo di carte, cui diede il nome di “Arena di Anon”, ciascuna delle quali riportava un logo estratto dal “Sacro Alfabeto”.

Il sistema magico di Spare, oltre ai retaggi gnostici e dei misconosciuti culti draconiani dell’Egitto arcaico, contiene anche elementi provenienti dallo sciamanesimo, soprattutto quando, mediante processi regressivi, favorisce “atavismi risorgenti”, con l’emergere di memorie collegate ala filogenesi animale.

 

“Milioni di volte siete rinati e molte volte di più ancora dovrete soffrire l’esperienza di esistere”

 

La visione metafisica di Spare riconduce allora a quella evoluzione biologica di tutta la Terra il cui avviluppo, nel corso dei millenni, costituisce l’anello di congiunzione tra microcosmo e macrocosmo, tra l’immanente e il trascendente, tra il conscio e il subconscio, tra le forme e gli Archetipi. Forse sarà stato proprio per questo che a Freud “The Book of Pleasure” era sembrato una significativa rivelazione dei meccanismi metapsichici.

Comunque, la “medicina di Spare”, persino G. Bernard Shaw la giudicò “troppo forte per l’uomo comune