IL GRIMORIO GRANTIANO

(Le Trilogie Typhoniane e la Bibliografia Magica del Nuovo Eone)

Quell’eccezionale realizzatore della “Scienza dell’Io” che fu Aleister Crowley aveva attuato nei suoi scritti, in maniera a volte anche esuberante, un’originale sintesi dei temi magici orientali ed occidentali, arricchendo entrambi con gli apporti derivati dalle sue originali ricerche.

Il suo capolavoro sarebbe Magick (1) contenente le prime tre parti del “Libro Quattro” (Misticismo, Teoria Elementare della Magia, Magia in Teoria e Pratica), per Richard Cavendish “probabilmente il miglior trattato mai scritto su questo argomento”.

La sua autobiografia, The Confessions of Aleisler Crowley (2), della quale il celebre studioso beat di filosofia Zen, Alan Watts (3), sul “San Francisco Examiner” aveva scritto: “Questo vasto volume che dall’inizio alla fine è pressoché interamente avvincente, brillante, arrogante, immodesto e ciò non di meno curiosamente saggio”, raccoglie i suoi diari degli anni dal 1914 al ’20; mentre, a parte, era stato pubblicato il suo diario magico The Magical Record of the Beast 666 (4), ricolmo di selvaggia e tumultuosa poesia, di folli accostamenti verbali e giuochi di parole saltati fuori dai suoi eccentrici rituali operativi a base di alte dosi di cocaina, in quanto sia i cerimoniali sia le droghe erano divenuti per lui ormai delle pure abitudini quasi “costituzionalizzate”. Si tratta di pagine la cui lettura e rilettura non sempre riescono a cogliere quel ritmo interno alle parole e alle immagini da esse destate, che si deve, però, conciliare con una loro intrinseca, sottile e demoniaca ironia.

II Liber 536, ovvero The Complete Astrological Writings (5), sarebbe dovuto essere un trattato davvero unico, perché composto con criteri scientifici, riportando una semplice classificazione dei fatti osservati, anziché teoriche deduzioni e aprioristiche concettualizzazioni.

E poi ci sono i suoi romanzi: In The Diary of a Drug Fiend (6), descrive con l’abilità di un magistrale psicologo, con fine erudizione ed una cultura tossicologica sorprendente, e senza per questo tralasciare l’interesse esoterico che egli nutriva per queste problematiche, tutti gli orrori e le degradazioni del vizio di assumere delle droghe.

Moonchild (7), classificato dal “Syllabus-Liber CCVII” (Elenco delle pubblicazioni ufficiali dell’A .-. A .-. , “The Equinox” XI, voi. III, parte I) come Liber LXXXI, ovvero Il Retino per le Farfalle, è il resoconto di un’operazione magica, riguardante in particolare il pianeta astrologico Luna, scritto sotto forma romanzata. In esso Aleister Crowley riporta gli obbiettiyi dell’operazione magica, insieme con le conseguenze derivanti da una non perfetta esecuzione della stessa, nonché le pratiche necessarie per la creazione dell’ “Homunculus” (8), che gli Alchimisti e Kabbalisti del Medioevo cercavano di “costruire” nella materia come creatura artificiale e che, invece, può esserlo anche solo psichicamente.

Un “Homunculus” nascerebbe normalmente dal concepimento umano, eppure nella sua struttura fisica albergano un’anima ed uno spirito plasmati dal mago-Demiurgo sui piani superiori della realtà e tali da rendere la nuova creatura un obbediente servitore al servizio dell’Arte ed un “medium” perfetto per la canalizzazione delle potenze occulte.

Aleister Crowley, insomma, è stato il primo grande occultista dell’età moderna che sia riuscito a dimostrare l’esistenza di entità non umane in possesso di un’intelligenza superiore a quella dell’uomo. Comunque, anche sin dopo la sua morte, avvenuta, quando aveva raggiunto l’età di settantadue anni, per degenerazione del miocardio e bronchite cronica, la notte del primo giorno del mese di dicembre 1947, questi suoi, pur “strani”, contributi all’evoluzione culturale e spirituale dell’umanità non vennero sufficientemente posti in risalto, prima cioè che si fosse risvegliato, andando man mano accrescendosi, quel massiccio interesse nei confronti dei cosiddetti fenomeni extra-terrestri, al quale hanno assistito le nostre generazioni. Questo fatto, da solo, fu in grado di rivalutare il suo paziente e misconosciuto lavoro alla nuova luce, non più tanto distorta da pregiudizi e fraintendimenti, che in precedenza erano riusciti ad oscurare le sue ricerche parascientifiche ed esoteriche, tendente a dimostrare come la coscienza possa, ed in effetti, esista indipendentemente dalle strutture anatomiche cerebrali.

Il modello tipico di questa sorta di cosmogonia crowleyana che ne emerge, mostra un’assai più complessa rete di complicate formule ed intricate idee che alquanto genericamente possono venire ipotizzate. Dalle sinistre forze, che solitamente rimangono nascoste ai limiti più marginali dell’Universo, (quelle stesse presagite o sospettate dalle fantasie letterarie e dall’invenzione narrativa di un H. P. Lovecraft e che costituirono gli argomenti più familiari e caratteristici della sua prova novellistica), sono stati rivelati, e non più come fittizi ma come probabili, oggetti di ricerca ulteriore che la scienza ha appena iniziato a intraprendere ed investigare, da Kenneth Grant, il capo internazionale dell’Ordo Templi Orientis (un corpo di iniziati che si prefiggono di esteriorizzare al mondo l’intima affermazione della Legge di Thelema e Agape, della Volontà e dell’Amore, la Parola della Legge ed il Mezzo per l’adempimento di essa (9), nei suoi libri dal titolo Nightside of Eden (10) ed Outside the Circles of Time (11), i quali costituiscono il primo ed il penultimo testo della sua seconda Trilogia Typhoniana che, insieme con la prima – The Magical Revival (12), Aleister Crowley & the Hidden God (13), Cults of the Shadow (14) – viene definita, nei ristretti ambienti degli studiosi di esoterismo e dai circoli occulti inglesi, come il “Grimorio Grantiano“.

Recensito da Colin Wilson come la storia più autorevole della magia del secolo XX, The Magical Revival (II Risveglio della Magia), con le sue sincretiche commistioni tra la magia occidentale ed il misticismo orientale, costituisce l’indispensabile introduzione al panorama occulto dei nostri giorni. Un’esposizione iniziatica dei rituali tantrici, le cui tracce possono essere seguite fin nell’Africa primitiva, ricevendo la loro apoteosi nelle dinastie Typhoniane dell’antico Egitto e rivivendo nei tuttora incompresi Misteri della religiosità “Vooduista“, quella dell’energia “odica” (Od = luce) canalizzata dagli haitiani, o dell’Obeah, la corrente ofidiana (Ob = serpente), analoga all’energia “odica”, della popolazione giamaicana.

Aleister Crowley & the Hidden God (Aleister Crowley e il Dio Occulto) è un esauriente studio critico del sistema crowleyano di Magia Sessuale e degli strani riti da lui sostenuti e praticati con il proposito esplicito di promuovere la Legge di Thelema secondo la sua formula più conosciuta del “Fa’ ciò che vuoi: questa sarà tutta la Legge – Amore è la Legge, Amore sottomesso alla Volontà“. In questo libro Kenneth Grant rivela le operazioni occulte del Serpente di Fuoco, il potere cosmico individuale ed insito nell’uomo, ma obbiettivamente rappresentato dalla Donna Scarlatta, la sacerdotessa che risveglia le zone del potere segreto sparse sul corpo dell’uomo che invoca il Dio Occulto.

Cults of the Shadow (Culti dell’Ombra) esplora gli aspetti oscuri dell’occultismo erroneamente associati con la cosiddetta “Magia Nera”, facendo precisi riferimenti agli attuali esponenti di questi Misteri, i quali, con la promulgazione evangelica di questa Santa e Segreta Gnosi, hanno confermati i loro personali culti esoterici.

Il Sentiero della Mano Sinistra (o “Vama Marg“) che valorizza gli “elisir fisiologici” della “Suvasini” (“donna fragrante”, sacerdotessa e Donna Scarlatta), e ricerca la liberazione istantanea nell’adorazione del “Trikona“, la zona di potere supremo della Dea, la “yoni” triangolare, dimora del Serpente di Fuoco, è stato sempre schivato dai fedeli e dagli aspiranti perché presuppone il ricorso alla magia sessuale quale metodo per acquisire la coscienza cosmica e per controllare e dirigere le forze occulte riposte nel nostro subconscio.

Eppure la tradizione esoterica conserva una sorta di mappa della coscienza umana con le sue luci e le sue ombre, con strade e strettoie traverse, scorciatoie e meandri intricati. Questa mappa viene riconosciuta in Occidente sotto la forma estetica di un glifo “cabalistico”, designato normalmente: “l’Albero della Vita”. Esso affonda le sue radici in quella leggendaria e primordiale terra dell’Eden, mentre i suoi frondosi rami si estendono nello spazio sino ad occupare dimensioni extraterrestri. Quest’Albero della Vita costituisce una concezione familiare per quanti si occupano di misticismo, magia ed argomenti consimili. La sua idea, però, la sua figura, ha sede anche altrove; possiede difatti un altro aspetto che va tenuto in considerazione, determinato dal suo lato oscuro e notturno, dalla sua ombra, solitamente a noi invisibile o che preferiamo non guardare, come se gli antichi manoscritti arabi e giudaici non contenessero delle allusioni quasi esclusive ad immagini di ossessioni morfeiche terrifiche ed a fantastiche creazioni mostruose, a cui viene attualmente fatta una troppo incidentale citazione, con grave lacuna dei moderni manuali di occultismo.

Questa manchevolezza venne colmata da Kenneth Grant con il suo Nightside of Eden nel quale interpretava il simbolismo dell’Albero della Vita con particolare riferimenti all’altro suo aspetto misconosciuto, quel lato oscuro che sembra ritrovarsi alla base della primigenia Tradizione occulta occidentale.

Nightside of Eden ha provocato una spaccatura profonda nelle appena sistemate fondamenta dell’occultismo contemporaneo, proprio in quanto rivela la natura e l’importanza di un’area di indagine spirituale tradizionalmente temuta ed evitata, ridotta com’è nelle epitomi di “perverso”, “peccato”, “male”, “demoniaco”.

La prima Trilogia Typhoniana (II Risveglio della Magia, Aleister Crowley e il Dio Occulto, Culti dell’Ombra) era riuscita, nei primi anni ’70, a infondere una fresca vitalità, gettando vivida luce sugli insegnamenti più esoterici degli antichi e dimenticati Misteri della Magia. Con la sua seconda Trilogia, Kenneth Grant cominciava a fornire un’esauriente indagine della parte “notturna” dell’Albero della Vita, perseguitato ed ossessionato da quelle stesse oscure forze che al giorno d’oggi stanno insidiosamente infiltrandosi nelle umane coscienze e, minacciose, ne presagiscono la violenta frantumazione distruttiva. In quello stesso libro veniva tracciata a grandi linee la magica corrente creativa impersonata dall’oracolo di Aiwaz, il profeta del Cairo, messaggero del Lìber Legis (1904), l’energia ofidiana, draconiana, (poiché seguita sino alle sue fonti iniziali, in quell’informe vuoto che sta oltre il limitare dello stato mentale), la “Corrente 93“, rappresentata nel nostro secolo da Aleister Crowley, Charles Stansfeld Jones (Fratello Achad, il Figlio Magico di Crowley), Austin Osman Spare, e, più recentemente, da Michael Bertiaux (Frater Acquarius), Margaret Cook, etc.

Nighiside of Eden era, in definitiva, una spiegazione analitica dell’ancora poco chiaro “Culto di Choronzon“, il demone della Disperazione e della Confusione, dell’impotenza e della mancanza di controllo, corrispondente al numero 333, e quintessenza dell’antitesi metafisica di tutto ciò che è implicito alla Magia; un’esposizione iniziatica di quei conturbanti misteri del cosiddetto Sentiero della Mano Sinistra, nelle sue implicazioni con l’occultismo occidentale. Per la prima volta, il leader indiscusso di una vera e genuina Scuola Magica, l’organizzazione esoterica conosciuta con le iniziali-sigla O.T.O. di Ordo Templi Orientis, rivelava le dottrine esoteriche, considerate di magia “nera”, della Via che gli hindù definiscono “Vama Marg“, con modalità tanto esplicative da permettere delle applicazioni pratiche di esse e soprattutto delle loro formule psicosessuali, di cui generalmente e sino ad allora si conosceva molto poco. La veste editoriale del libro era arricchita da varie illustrazioni, e non solo dei sigilli demoniaci, di quell’ “altro” aspetto dell’Albero della Vita kabbalistico, che ne riescono a fare un vero e proprio “grimorio” moderno della Dottrina delle Tenebre, ma anche di strane opere di arte siderale e stellare, denominata con un neologismo “sidereismo”, ovvero realismo sidereo, scaturita e partorita dalla coscienza del Nuovo Eone, la quale ultima permea tutti gli Ordini occulti, come 1′ O.T.O., operanti in armonia con la Tradizione Typhoniana.

Queste caratteristiche illustrative rendevano l’opera una specie di virtuale continuazione di un precedente libro di Kenneth Grant, a tiratura limitata, su “Immagini ed Oracoli di Austin Osman Spare” (15) che, stampato in ogni sua parte nei colori nero e rosso, si presentava come una pubblicazione insolita, ma anche come un moderno ed adeguato complemento alle edizioni originali dei primi testi di Spare.

Arricchito dai disegni di Steffi Grant, seguiva a ruota strettamente il piano integrale dell’artista-stregone per il suo magico manoscritto finale, rimasto ancora inedito, Il Grimorio di Zos. Lo studio biografico di Spare, redatto da Kenneth Grant, veniva già ampiamente menzionato come la sola fonte bibliografica autorevole su questo insigne artista, unico nel suo genere “magico”, il più straordinario creatore del nostro tempo, paragonabile forse solo a Breadsley, ed inoltre profeta del Nuovo Eone, stregone colto e di gusto, nonché mago sessuale. La collezione di aforismi ed oracoli tratti dal “Grimorio” veniva completata da oltre una cinquantina di disegni, molti dei quali mai pubblicati prima, capaci di dar forma agli spettri dell’antica stregoneria, per mezzo delle sinuose figure dell’art nouveau.

Outside the Circles of Time prepara il terreno per introdurre il discorso che Kenneth Grant svolge nella sua ultima fatica saggistica Hecate’s Fountain (16) in cui i rituali segreti e sinora inediti della Nuova Loggia di Iside vengono descritti con particolare riferimento alle Grandi Antiche Unità ed alle entità aliene di cui il Grimorio tratta nel suo insieme.

L’ultima e a noi più vicina parte del secolo attuale è stata caratterizzata dal risorgere, dall’accrescersi e fiorire di molti movimenti occulti che tentano di canalizzare le vibrazioni provenienti dagli Eoni e da questi accumulate e mantenute vitali per tempi di là da venire. È stato da più parti supposto che queste vibrazioni non siano che le nostre proprie energie, irradiate a ritroso ed a noi trasmesse di ritorno da un remoto futuro in cui certi membri della razza umana vivrebbero allora, sia pur dissimulati dai loro compagni, ma riconoscibili nella loro natura.

Kenneth Grant, nei suoi libri, esplora le radici originarie e le varie branche di queste idee e supposizioni, a partire dal Liber Legis dettato a Crowley da Aiwass, attraverso le ricerche post-Thelemitiche di Achad-Jones e quelle del leggendario Necronomìcon lovecraftiano, sino al novello, stimolante lavoro esoterico di Andahadna, una sacerdotessa contemporanea della divinità egizia della Verità, Giustizia, Misura (Maat) della quale, nella nostra dimensione ‘spazio-temporale, l’Eone Oscuro, va sempre più ordendo la trama terminale.

1) Aleister Crowley: Magick, Routledge & Kegan Paul, London 1973, (traduzione italiana Ubaldini/Astrolabio, Roma, 1976). La IV parte del Book Four (Libro Quattro) corrisponde a Il Libro della Legge, apparso come The Equinox of the Gods nel 1936, su vol. III di “The Equinox”

2) Aleister Crowley: The Confessions, Jonathan Cape, 1969; Routiedge ‘79

3) “Gli Arcani”, n° 5, maggio ’78, pag. 110-112

4) Aleister Crowley: The magical Record of the Beast 666, Duckworth, 1972

5) Aleister Crowley: The Complete Astrological Writings (Liber 536) ’74

6) AJeister Crowley: The Diary of a Drug Fiend, Sphere Paperbacks, 1972

7) Aleister Crowley: Moonchild, Sphere Paperbacks, 1972 (trad. it. a cura delle Edizioni Arktos di Carmagnola)

8) Enciclopedia di Parapsicologia e dell’Insolito L’Uomo e l’Ignoto, voi. III, pag. 591

9) I periodici Thelemici in lingua inglese sono: “Mezla”, l’organo ufficiale dell’O.T.O. statunitense (Buffalo); “Sothis”, una rivista del Nuovo Eone (Londra); “The Cincinninati Jounnal of Cerimonial Magick”; “Mandragore” (New York); “Instrumentum” dell’O.T.O. di Ken Ward (Canada). In lingua italiana appare il bollettino ciclostilato “Sixtrum” (Locri)

10) Kenneth Grant: Nightside of Eden, Frederick Muller, London 1977

11) Kenneth Grant: Outside the Circles of Time, Frederick Muller, London 1980

12) Kenneth Grant; The Magical Revival, Frederick Muller, London 1972 (trad. it. di Maria Chiara Celletti: I1 Risveglio della Magìa, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1973)

13) Kenneth Grant: Aleister Crowley & the Hidden God, Muller, 1973 (trad. it. di Paolo Vallo:

Aleister Crowley e il Dio Occulto,Astrolabio-Ubaldini, Roma, 1975)

14) Kenneth Grant: Cults of the Shadow. Frederick Muller, London 1975 (trad. it. di Roberto Migliussi: Culti dell’Ombra, Astrolabio-Ubaldini, Roma, 2005)

15) Kenneth Grant: Images and Oracles of Austìn Osman Spare, Frederick Muller, London 1975 (trad. it. di Roberto Migliussi: Immagini ed Oracoli di Austin Osman Spare, edizione privata, 2005)

16) Kenneth Grant: Hecate’s Fountatn, Frederick Muller, London