Introduzione ai “Commenti magici e filosofici al Libro della Legge”

I primi due commenti di Aleister Crowley al Libro della Legge furono divisi da molti anni. Il Vecchio Commento apparì per la prima volta in The Equinox nel 1912. Il Nuovo Commento, che in vita non pubblicò mai, fu scritto nel 1920 come risultato del Cephaloedium Working1, un rito di magia sessuale nel quale la Bestia (Crowley) e la sua Donna Scarlatta (Alostrael2) furono assistiti da Frater Genesthai3.

Il Djeridensis Working, un altro commento al Libro della Legge (incluso nel presente volume) fu scritto da Crowley a Tunisi nel 1923; egli non lò portò a termine. Vi furono altri commenti, uno dei quali fu pubblicato in L’Equinozio degli Dei (1936); altri ancora non sopravvissero. Il solo commento che Crowley accettò come essere direttamente ispirato da Hadit4 – come promesso nello stesso libro5 – è quello breve che egli ricevette in Tunisia nel 1925. Contiene l’avvertimento che colui che non distrugge il Libro della Legge dopo la sua prima lettura “lo fa a suo rischio e pericolo”. Uno dei conoscenti di Crowley, Charles Richard Cammell, fu così colpito dal libro che, avendo letto prima l’avvertimento, fu spinto a bruciare la sua copia nonostante il fatto che essa contenesse una dedica personale scritta a lui da Crowley6. Un risultato di questa azione fu che Cammell mancò di comprendere sia il libro che il suo autore poiché uno non può comprendere Crowley senza approfondire alcuni dei misteri del Libro della Legge. Non è d’altra parte necessario distruggere il Libro per fraintendere lo stesso Crowley!

Il libro sul quale questi commenti furono scritti fu ricevuto da Crowley nel 1904 al Cairo. Esso fu una trasmissione a “voce diretta” da una Intelligenza extraterrestre chiamata Aiwass. Esso non influenzò solo il corso della vita di Crowley e le vite di molti con i quali egli entrò in contatto ma ora, quasi trent’anni dopo la sua morte, il messagio misterioso affascina migliaia di persone. Inoltre la sua dottrina di Thelema con la sua formula dell’amore sotto il dominio della volontà sta permeando i circoli più avanzati e le società segrete di oggi.

I numeri chiave del Libro della Legge – 93, 418, 666, 718 – sono di tale importanza che è necessaria una spiegazione iniziale. Aiwass non è semplicemente un nome, esso è anche una formula magica che può essere espressa in più modi. Come AIWAZ egli produce il numero 93; come AIWASS 418. 93 è il numero della parola greca thelema (volontà) e di agapé (amore), gli elementi gemelli dell’amore sotto il dominio della volontà che costituiscono la Legge di Thelema. 418 è anche il numero di ABRAHADABRA, la formula suprema dell’amore sotto il dominio della volontà per cui essa è la chiave alla coscienza cosmica. I numeri 418 e 93 rappresentano quindi Funzione e Principio, o la magica applicazione della dottrina mistica incorporata nel Libro della Legge. In altre parole 418 rappresenta l’applicazione dinamica della corrente che ispira il Culto di Shaitan-Aiwass che Crowley voleva rianimare.

Crowley descrive Aiwaz7 come “il vero e più antico nome del Dio degli Yezidi, rimontando così alla più lontana Antichità”. Egli prosegue dicendo che “il nostro lavoro è quindi storicamente autentico: la riscoperta della Tradizione Sumera”.

Questo è uno dei più significativi passaggi nelle scritture di Crowley perché stabilisce che al di là di ogni dubbio egli identificava Aiwass con Shaitan8 il che spiega il perché egli interpretasse il messaggio di Aiwass alla luce della più antica tradizione conosciuta all’uomo: il Culto-Stellare Draconiano di Set che ebbe origine nella antica Africa e raggiunse la sua apoteosi nelle dinastie oscure dell’Antico Egitto. Questa tradizione costituì la genuina gnosi che i Cristiani tentarono di distruggere. Essa esaltava il principio femminile simbolizzato dalla madre-dea (Tifone)9 e suo figlio (Set), la prima divinità maschile adorata dagli uomini; essi erano la coppia primordiale conosciuta più tardi come Nuit e Hadit (Horus). Questa gnosi antedata di molto i sistemi patriarcali rappresentati dal Giudaismo, Cristianesimo e Islam. Ho spiegato questa gnosi primordiale in Il  Risveglio della Magia ed il suo seguito Aleister Crowley e il Dio Occulto10.

Il numero 666 non ha bisogno di commento per i lettori di Aleister Crowley ma nel contesto attuale la sua più significativa corrispondenza cabalistica è con Teitan11, la forma Caldea di Shaitan, il “dio-diavolo” il cui vero nome o formula è Aiwass.

Nel Libro della Legge il numero 718  è associato con la Stele della Rivelazione che è conosciuta anche come l’Abominazione della Desolazione12. Essa è il Talismano di ShTN (Shaitan) il cui numero – 359 – quando raddoppiato è 718. 718 rappresenta quindi il “Signore del doppio scettro di potere” (Set-Horus) menzionato nel terzo capitolo del Libro della Legge. Tale potere è distruttivo nel senso che una totale demolizione del Vecchio Ordine deve necessariamente precedere l’emergere del nuovo, l’Eone di Horus che – come Ra-Hoor- Khuit – “ricompensa” l’uomo con ABRAHADABRA (cioé la coscienza cosmica). Il Regno del Bambino Incoronato e Conquistante (Horus) può quindi essere costituito dall’uso di queste formule mistico-magiche.

Il Libro della Legge formula la nuova gnosi che Crowley tentò di fondare sulla base della corrente originale come essa era apparsa prima del suo scontro con i Cristiani persecutori13. Questa gnosi fu repressa per circa duemila anni e solamente ora sta riemergendo in vari aspetti riconoscibili all’iniziato. Il Culto di Crowley di Thelema come incorporato nell’Ordo Templi Orientis (O.T.O.) è il nucleo di questo risveglio gnostico.

I commenti al Libro della Legge rivelano una struttura comprendente tre distinte categorie: 1) l’occulto, incluso lavori cabalistici e formule di magia sessuale; 2) il filosofico, dove antichi sistemi mondiali di realizzazione sono collegati a recenti concetti scientifici e 3) il politico, dove le implicazioni sociologiche della Legge di Thelema sono rese applicabili alla situazione del mondo contemporaneo, implicazioni che oggi sembrano persino più urgenti che cinquant’anni fa quando il Nuovo Commento fu scritto.

Rispetto alla prima categoria quasi tutte le opere cabalistiche sono state pubblicate in questo volume, fatta eccezione per le opere incomplete e quelle abbandonate da Crowley come futili. Tutti i riferimenti magico-sessuali sono stati conservati. Nella seconda categoria materia superflua è stata omessa così come materie non dimostrate soddisfacentemente, matematicamente o metafisicamente. Sono state omesse inoltre le citazioni prolungate dalle opere di A. S. Eddington, Bertrand Russell e altri. Per la terza categoria è stata omessa una lunga citazione dal romanzo di Aldous Huxley, Giallo Cromo.

É rivendicazione di Crowley che Il Libro della Legge sia il solo documento esistente che provi “il primo postulato della religione” vale a dire che intelligenze di un ordine preterumano possono esistere indipendentemente dalla attività cerebrale umana. Il caso è presentato con efficacia nelle sue Confessioni e in Magick14. Le implicazioni metafisiche di tali prove sono di grande importanza. Se la coscienza di un ordine sovraumano può esistere indipendentemente dal sistema nervoso non vi è allora alcuna ragione di negare l’esistenza di entità extraterrestri. In Magick senza Lacrime Crowley scrive:

“La mia osservazione dell’Universo mi convince che vi sono esseri di intelligenza e poteri di una qualità molto più alta di qualsiasi altra cosa uno possa concepire; che essi non sono basati di necessità sulle strutture cerebrali e nervose che conosciamo, e che l’unica e sola possibilità per l’umanità di avanzare nell’insieme è per gli individui di arrivare a contattare tali Esseri”15.

Crowley asserisce che Aiwass era un tale essere e lo descrive come “un messaggero delle forze che governano questa terra al presente”. É significativo che un tratto fondamentale dell’antica gnosi – e il tema dei suoi più alti misteri – è l’insegnamento riguardante l’influsso di entità aliene nell’onda vita del nostro pianeta. Crowley sia per caso o per proposito scoprì un metodo di invocare tali esseri e Il Libro della Legge è il più importante risultato16.

Solo il tempo può testimoniare la validità della pretesa di Crowley ma noi tutti riconosciamo le profezie che sono state adempiute dal momento che il Libro è stato scritto. La “macchina da guerra” del capitolo terzo, verso 7, è già una macabra realtà e la profezia relativa agli ottanta17 si prova esatta così come quella relativa ai quaranta18, perché perciò altre profezie non dovrebbero essere realizzate? Nel 1904 quando il Libro fu ricevuto l’immediato imbrigliamento dell’energia atomica da parte dell’uomo era inverosimile come la sua abilità a camminare sulla Luna.

Se dovesse provarsi che Il Libro della Legge era interamente il parto del cervello di un essere umano – Aleister Crowley – ciò non sarebbe una imputazione alla sua verità. Piuttosto proverebbe che l’uomo Crowley aveva in qualche modo raggiunto l’accesso a una conoscenza di ordine sovraumano, la cui reale esistenza solo ora sta iniziando ad essere sospettata dalle più brillanti menti del nostro tempo.

Non dovrebbe essere perso di vista che Crowley aveva più che un interesse accademico in questi commenti. Egli credeva che quando Il Libro della Legge (ed il suo Commento) sarebbe stato pubblicato in accordo alle condizioni prescritte nel Libro19 stesso il mattone finale sarebbe stato posto per la fondazione del Nuovo Eone e l’annunciazione e l’instaurazione del Regno del Bambino Incoronato e Conquistante. Ma egli era acutamente consapevole che qualsiasi errore da parte di lui stesso e/o dei suoi collaboratori avrebbe potuto portare ad una catastrofe universale forse cosmica. Questa concetto divenne per lui un’ossessione ed è riflessa nelle seguenti parole da una lettera che egli scrisse a Frater O. P. V.20 che per l’interpretazione del Libro della Legge probabilmente fece più di qualsiasi altro oltre allo stesso Crowley:

“Sarà fatale affrettare il lavoro del Commento e delle pubblicazioni correlate. Se esse sono compiute perfettamente Thelema può portare all’umanità diverse migliaia di anni di sviluppo spirituale impareggiabile. Ma se esse sono pasticciate l’Eone può collassare in meno di un centinaio di anni”21.

Ma qualunque sia il valore delle interpretazioni di Crowley, e di altri22, del Libro noi troviamo, come lo stesso Crowley trovò, che oggi l’individuo di entrambi i sessi a suo modo deve arrivare a patti con esso per interpretarlo alla luce non solo delle scritture di Crowley – come il commento diretto impone – ma anche e in primo luogo alla luce del suo livello di coscienza “ognuno per sé stesso”.

 

KENNETH GRANT

LONDRA, 1973 e.v.

 

1 Inedito. Sarà incluso nel secondo tomo del Diario Magico della Bestia 666, il cui primo volume è stato pubblicato da Duckworth nel 1972 e da Next Step Publications, negli Stati Uniti,  nello stesso anno.

2 Leah Hirsig.

3 Cecil Frederick Russell, che è ancora attivo nei circoli occulti degli Stati Uniti.

4 Una forma del dio Set o Shaitan. Crowley riteneva Aiwass, il ‘ministro’ di questo dio, come il suo genio, daemon, o Santo Angelo Custode.

5  Capitolo 3, verso 40.

6 L’incidente è riferito nel Capitolo 15 della biografia di Cammell di Aleister Crowley, edita dalla Richards Press, Londra, 1951.

7 Il nome di una delle prime divinità conosciute dall’uomo – ZIVO – era una corruzione di AIWAZ (Caldeo OIVZ, 93) la cui corretta ortografia fu ristabilita da Crowley in conseguenza delle circostanze peculiari riferite in Magick, p. 351 (Routledge, Londra 1973). Vedi anche Gerald Massey, Ancient Egypt, vol. II, pp. 230 e 234.

8 La divinità adorata dagli Yezidi.

9 La forma Greca della Egiziana Ta-Urt, la Madre delle Rivoluzioni o Cicli di Tempo. Ta-Urt è l’origine di tali parole quali Tarocco, Rota, Tora, che significavano tutte le nozioni di legge e ordine basato sulla manifestazione ciclica o periodicità; quinti Ta-Urt era colei che consegnava la legge, rappresentata dalla natura femminile.

10 Frederick Muller Ltd., Londra, 1972 e 1973, Samuel Weiser Inc., New York, 1973 e 1974, Astrolabio Editore, Roma, 1973 e 1975.

11 Cfr. il Greco Titano.

12 Capitolo 3, verso 19.

13 In particolar modo i sarkolati che sostenevano la dottrina del Cristo incarnato e storico predicata da Pietro distinta dal Cristo Eterno e Gnostico predicata da Paolo. Gerald Massey in particolare ha mostrato perché gli insegnamenti di Paolo furono falsificati per accordarsi con la gnosi della Cupidigia Pietrina (Vedi Paolo lo Gnostico Oppositore di Pietro, non un Apostolo della Cristianità Storica, di Gerald Massey, Pioneer Press, Londra, 1921).

14 Capitolo 49 e Appendice III, rispettivamente.

15 Dalla lettera intitolata “Credi in Dio?”

16 Importante perché vi sono una dozzina di altre comunicazioni di Aiwass. Esse formano le Pubblicazioni di Classe ‘A’ e costituiscono i ‘Santi Libri di Thelema’. Vedi The Equinox o Magick per la lista completa.

17 Capitolo 3, verso 46.

18 Ibid.

19 Capitolo 3, verso 39.

20  Omnia Pro Veritate, il motto magico di Norman Mudd. La lettera è datata Maggio 1924.

21 ‘Pubblicazioni associate’ possono riferirsi a opere quali Il Diario Magico della Bestia 666 e altre opere molto significative che gradualmente vengono ora rese disponibili.

22  Tali quali per esempio Frater Achad (Charles Stansfeld Jones) che ha aggiunto una considerevole comprensione del Libro della Legge. Vedi in particolare il Liber XXXI, pubblicato nel terzo numero della rivista Sothis (93 Publishing).

Info

Autore: Kenneth Grant

Traduzione di: Roberto Migliussi

Prima pubblicazione: Introduzione ad A. Crowley “Magickal and philosophical commentaries to the Book of the Law”, ’93 Publishing, Montreal, 1974

Prima pubblicazione italiana: Primordia XV, Settembre 1999, Milano

Copyright: Kenneth Grant, 1997