De M.usica M.agica M.isterica – Intensità e correnti

Come già notava lo scrittore William Burroughs in un articolo apparso parecchi anni fa su Crawdaddy, il concerto rock per eccellenza è una vera e propria esperienza estatica, un cerimoniale magico, ‘un rito che consiste dell’evocare e trasformare dell’energia’.

Il rock fa danzare gli storpi (nella Velvetiana ‘Rock’n’Roll) e ridona il piacere dei sensi ai sordomuti (in ‘Tommy’), è una benedizione che può ‘salvare la vita’ a teenagers depressi e demotivati, liberare energie sopite e nascoste. ‘Voi siete la musica, noi siamo solamente la r’n’r band’; con formule di questo tipo certi officianti in blue jeans usavano istruire le folle ai mega-raduni musicali. Di diavoli, witchcraft e pozioni amorose abbondavano già i testi dei primi rockers, Presley incluso. I Rolling Stones non hanno mai fatto mistero della loro ‘simpatia per il Diavolo’.  Ma è soprattutto nei primi anni settanta, con i progenitori dell’attuale Heavy Metal, che le arti magiche sono entrate di prepotenza nel vocabolario di certa musica ‘pop’, come già leggende e superstizioni arricchivano il repertorio folk. Il primo LP dei Black Widow di Jim Gannon ‘Sacrifice’, contiene alcune perle del rock satanico di tutti i tempi: il segreto è nell’abbinamento di una ritmica dura ed ossessiva ad un uso mellifluo del flauto, strumento particolarmente gradito agli inferi. Peccato che i due dischi seguenti risultino privi di smalto e incantesimi.

I californiani HP Lovercraft, spesso erroneamente considerati antesignani dell’hard rock, sul finire degli anni sessanta mescolano non senza qualche ingenuità psichedelica e tematiche orrorifiche, attingendo ai miti di Cthhulhu creati dallo scrittore di Providence da cui prendono il nome. Brividi da dimenticate divinità marine anche nei due dischi degli High Tide, soprattutto nella suite ‘Saneoney-mous’.

I Black Sabbath inaugurano invece preceduti da misconosciuti eroi quali Screaming Lord Sutch & The Savages, lo sfruttamento intensivo delle materie occulte come magazzino di costumi, accessori di scena e trucchi grandguignoleschi. Il sensazionalismo di tali espedienti adottati ancora oggi da buona parte dei gruppi HM rende alquanto poco credibile la serietà delle ‘messe nere’ e degli apprendisti stregoni. Croci rovesciate e ‘numeri della Bestia’, simboli misterici e look macabro, tradiscono una infatuazione superficiale per l’estetica piuttosto che la metafisica dell’occulto: proprio come avviene in questi mesi in quel settore del post-punk a cui è stata affibiata l’etichetta di ‘gothic-punk’ (Alien Sex Fiend, Specimen, Flesh for Lulu, ect.).

Comunque, per ogni Michael Jackson che si preoccupa di dissociarsi da credenze nel soprannaturale, ci sono altrettanti musicisti pronti a giurare nella propria buona fede: così Robert Fripp, che infila la voce di moderne streghe in ‘Lark’s Tounges in Aspice’, o Jimmy Page, che costella la produzione dei Led Zeppelin di oscuri riferimenti (i Testimoni di Geova lo accusano di averci inciso a ritroso vere e proprie evocazioni infernali) ed è proprietario di Boleskine House, ex-resindeza del Grande Bafometto Aleister Crowley (175-1947), o per concludere quei gruppi americani incuriositi dai riti voodoo (Cramps, Gun Club, ect.). La magia continua insomma ad essere un’area di particolare interesse per molti personaggi della musica popolare, anche se in generale si tende per convenienza o superficialità ad accentuarne le tonalità nere e gli aspetti folkloristici esteriori (ricorderò, ancora, fra i lavori meno conosciuti, il primo LP dei Lucifer’s Friends e una serie di divagazioni al synth di tale Lucifer, annata 1972, intitolata ‘Black Mass’). La cerimonia pagana del concerto rock risulta dunque spesso un rito annacquato, dove né sacerdoti né fedeli hanno ben chiare le motivazioni e i fini: anziché liberare energie vitali, la musica si trasforma in una divoratrice di anime, una gabbia dorata per miti consumistici (avete notato quanti ‘bravi ragazzi’ e manichini impagliati nella Video Music day-and-night?). I pericoli impliciti nelle operazioni magiche, nella fusione dei poteri di concentrazione delle masse, non sembrano preoccupare gli stregoni della domenica: come nel film ‘Evil Dead’ tutto si risolve in effetti speciali e in bagni di vernice rossa.

Dalla copertina di ‘Sgt. Pepper’ dei Beatles, Crowley scruta minacciosamente il futuro. Cito Jymmy Page ‘…noi non vogliamo scatenare qualcosa che non siamo in grado di dominare. La magia non è né bianca né nera, né buona né cattiva; essa vive semplicemente di ciò che è: la verità. Ciò che la gente sente e vuole ed è realmente’.

 

Il ritorno della Grande Bestia

 

Mentre una schiera di gruppi ‘rumoristi’ pianifica ed estende la sua area di influenza dai depositi di rottami alla discoteca, dalle ceneri dei Throbbing Gristle, cioè di coloro che avevano messo in moto l’intera faccenda innalzando il rumore a simbolo e feticcio sonoro di un’era, prende avvio il Temple ov Psychich Youth: un progetto destinato a generare di riflesso una colonia di formazioni inusuali che assumono l’esoterismo di Crowley come credo e la rivisitazione di sonorità etnico-religiose come stile. Per le melense attitudini dei musicofili di professione si tratta di un boccone troppo indigesto, eventi acustici al limite del plagio storico o della più totale indecifrabilità. Se infatti i PTV (di cui non tratterò in quanto già apparsi più volte su queste pagine) si preoccupano di rendere ‘interessante’ il loro sound distinguendolo dalle musiche rituali del T.O.P.Y (l’iniziazione contenuta nel loro primo video è un vero e proprio sunto delle pratiche magico-sessuali dell’Ordine Mysteria Mystica Maxima: flagellazione, pozioni repellenti, masturbazione, coito, ect.) gli altri gruppi di cui parlerò in questo articolo rinunciano in partenza ad ogni forma di intrattenimento o gratificazione dell’ascoltatore. Si tratta di lavori funzionali ad un uso differente dei canali della musica popolare: del rock conservano soltanto la volontà di trasgredire le regole del vivere ‘civile’. Circoli ristretti di iniziati cercano di far levitare una subcultura deviante, nuovo a suo modo anche se legata a conoscenza antichissime, e i loro primi esperimenti non possono che apparire frammentari ed ermetici.

Coil nasce da una costola dei PTV, è un progetto di Geoff Rushton, il quale si avvale della collaborazione di Peter Christopherson ed altri amici: il LP ‘How to destroy angels’ (Laylah records) riporta su una facciata ‘un rito per l’accumulazione di energia sessuale maschile’, pastiche molto rarefatto di gongs e percussioni metalliche, e sul retro ‘Absolute elsewhere’, una composizione ‘infinita’ volutamente incisa con solchi anormali, cosicché la puntina del giradischi vaga senza riuscire a leggere il vinile in modo lineare.

Sempre di Coil, e della contigua formazione Zos Kia, è la cassetta ‘Transparent’ (Nekrophile records) con registrazioni di varie performances, fra cui l’apparizione al festival berlinese Atonal.

Current 93 è un altro collettivo dell’area londinese, raccolto attorno al giornalista-musicista Tibet. In circolazione sono due prodotti stampati dalla Laylah, una sottoetichetta di Disques du Crepuscule: ‘Lashtal’ è un EP contenente due invocazioni diaboliche registrate in Sicilia, a Cefalù, dove Crowley soggiornò compiendovi spregiudicati esperimenti di magia sessuale (è da ricordare a questo proposito che gli spettrali affreschi della ‘Camera degli Incubi’ a Thelema sono stati riportati alla luce nel 1955 da Kenneth Anger film-maker underground studioso di occultismo, non senza provocare le reazioni del popolino, che arrivò a crocifiggere un gatto sulla porta del regista); più inquietanti delle formule magiche balbettate su atmosfere di flauti e legnetti nel singolo sono i due lunghi brani del LP ‘Nature Unveiled’, il cui argomento è ‘l’anticristo rivelato’ In un clima blasfemo e solforoso, canti gregoriani si trasformano in bestiali voci salmodianti: “noi conosciamo il tuo nome/Papa: anticristo/Governi: anticristo/Voi signori e clero: anticristo/Noi vi scagliamo l’Anatema. Scomunica/Come in passato, così ora”. Nel caos di elettronica e liturgia sacra, affiora una vena di humour nero che avrebbe fatto felice André Breton.

Allegato al LP dei Current 93 è un 45 omaggio di Nurse with Wound, gruppo ormai operante da anni il cui più recente lavoro ‘Gyllenskold, Geijerstam and I at Rydberg’s’ esce per conto della Laylah: più riuscita comunque la commistione di misticismo e improvvisazione umoristica del precedente ‘Ostranenie 1913’ (Third Mind). Cento volte più crude delle arie cristalline dei Popul Vuh le meditazioni su vinile di Metamorphosis ‘Great Babel Gives Birth’ e Metgumberbone ‘Legiahorn’, nonché le cassette di We Be Echo ‘Ceza-Evil’, The Brides of Christ II ‘Introducin the B.o.C. II’ (costoro gli unici ad essere scopertamente parodistici e autoironici). Korpses Katatonik ‘KK’.  Questi ultimi a somiglianza di G.P. Orridge e compagni, usano strumenti musicali ricavati da ossa umane e altre amenità varie: ciò nonostante i lavori della loro etichetta Nekrophile si lasciano quasi sempre apprezzare per la cura e la ‘diversità’ delle registrazioni (‘What’s History’ è un nastro pre-PTV di P. Orridge e Stan Bingo, ‘The Beast 666’ una compilazione con quasi tutti i gruppi finora nominati).

Un’altra compilation su cassetta è ‘Bethel’ della germanica Normal, mentre Fifth Column è il nome di una rivista-cassetta prodotta da Antidote-radio, stazione FM di Chicago che trasmette quasi esclusivamente musica non convenzionale (nel primo numero figurano fra gli altri PTV, Cazazza, Tim Wright e Arto Lindsay).

Provocazioni sonore alquanto fini a se stesse sono le tre uscite di Vagina Dentata Organ (alias Jordi Valis): il LP ‘Music for the Hashishins’ non è altro che una quarantina di minuti di ringhi canini, consigliati come sottofondo per giochi sessuali (un tempo si usavano le più soffici melodie dei Pink Floyd); ‘The Last Supper’ è un picture-disc con la colonna sonora originale del suicidio di Jim JOnes e dei suoi seguaci; ‘Pagan Drums of Calanda’ è un altro picture-disc, ritmi tribali originali con vere gocce di sangue imprigionate nel vinile.

Veramente eccellente invece il lavoro della organizzazione belga Club Moral, un centro multimedia i cui progetti audio-visivi hanno spesso un dichiarato carattere magico: ad esempio il film-soundtrack ’39 Steps/19 Keys’ di AMVK, che contiene l’invocazione delle Chiavi Enochiane.

Come si può vedere si tratta di un vasto spettro di formazioni, qui sintetizzato per economia di spazio, che operano in una medesima direzione meta-musicale.

Altri gruppi più o meno noti si sono accostati temporaneamente o con diverso atteggiamento, a tradizioni religiose ed occultistiche: i 23 Skidoo di ‘The Culling is Coming’, i Last Few Days ancora senza contratto discografico, Touch 33, la cui cassetta ‘Islands in Between’ raccoglie registrazioni etniche di tutto il mondo, ect.

Più che redigere una mappa comprensiva, ciò che mi preme qui, al di là dei giudizi contenutistici e sospetti di mistificazione, è sottolineare l’esistenza di un’ulteriore aggressione sotterranea, catalizzata dall’interesse per una riscoperta delle origini magico-rituali della musica. Se l’ossessione privata e il fascino del passato (le cerimonie dei monasteri tibetani, le datate messinscene dei tomi esoterici) sopravanzano l’originalità e l’utilità dei loro esercizi, significa forse che questi gruppi devono ancora aggiustare il tiro, eliminare gli orpelli superflui, aprirsi ad una maggiore comunicabilità. Ma è comunque meritevole trovarsi di fronte, in un panorama dominato dal conformismo dei computer e quando pare che non ci sia proprio nulla di nuovo ed eccitante all’orizzonte, qualcuno armato di idealismo che osa mettere ancora in discussione il sistema di valori su cui poggia l’attuale produzione musicale (fortunatamente non sono solo le forze occulte a scendere in campo: vedi, per fare solo un esempio recente, gli esperimenti sulla percezione dell’Hafler Trio).

 

Bibliografia

 

Per comprendere i motivi del culto di cui Aleister Crowley è fatto oggetto, si cerchi la ricca biografia di John Symonds ‘La Grande Bestia’ (Edizioni Mediterranee, Roma), oppure, fra i suoi molti libri in circolazione, ‘Magick in Theory and Practice’ (Dover, NY). Current 93 hanno in programma la ristampa delle incisioni musicali su cilindro di cera dello stesso Crowley (un breve estratto appare sulla compilazione della Come Org ‘Fur Ilsa Koch’). Per chi volesse maggiori particolari sui gruppi a cui ho velocemente accennato nell’articolo riporto l’indirizzo di fanzines che si occupano di tali argomenti:

 

Grok, 40 Manor Park, Redland, Bristol, BS6 7HN, England

Force Mental, Kattenberg 122, 2200 Bght-Antwerpen, Belgio

Interchange, 73 Hartington St., Benwell, Newcastle upon Tyne, NE4 6 PS, England.