Magick/Vita: Riflessi

La pratica della magick porta il mago a contatto con una tremenda varietà di forme di vita senziente. L’effetto che questi contatti hanno per me è di ampliare l’apprezzamento e aumentare l’amore per l’integrità di tutti gli esseri esistenti. Nella visione data dalla magick è come se io esisto come parte di una vasta rete di forme viventi interconnesse. La rete stessa è composta di pura sensibilità; puro essere. Valutare qualsiasi parte di questa rete vivente (per esempio specie, ect.)  superiore ad un’altra è ignorare la dipendenza mutua di tutte le parti della rete. La simmetria e la forza elastica della rete dipende dalla piena partecipazione di tutti i fili individuali. Questo tipo di partecipazione è possibile solamente nel contesto dell’empatia. Vi deve essere una conoscenza empatica tra le differenti forme di esseri che costituiscono la rete; ogni essere deve esercitare il pieno valore di comprensione di cui esso è capace di portare.

Azioni che violano l’integrità di un altro forma di essere silenziano la voce dell’empatia. Un test pratico che ho trovato di valore nel determinare se sto violando o no l’integrità di un altro è il seguente: Io considero la separazione necessaria per me per completare l’atto. Se io devo indurirmi o circondarmi di un bozzolo di ragioni e spiegazioni, allora sto probabilmente violando un’altra forma vivente. Se io  “agisco con” un altro nello spirito dell’empatia, la violazione dovrebbe essere minore.

È normale basare le decisioni come il valore delle forme di vita sullo stesso/differente modello. Questo modello dichiara che più vicino l’oggetto della percezione guarda, agisce, e sente come colui che percepisce, più adatto è il percettore di accordare un valore a quello che egli percepisce. Se il percettore è bianco, l’altro, per dargli un valore, dovrebbe essere anche lui bianco. Se il percettore è maschio, il recipiente valutato della percezione è anche esso maschio. Se il percettore cammina su due gambe, allora la vita che si muove su quattro gambe è in qualche modo meno degna di rispetto e di interesse. Se il percettore ha il linguaggio, quello che non lo ha è in definitiva meno degno.

L’attribuzione di valore basata su questo modello diviene una ridicola semplificazione quando uno si confronta con le miriadi di forme che la coscienza indossa. Il mago, viaggiando dentro e fuori, trova che la vita abita in forme così aliene che qualsiasi connessione tra le aspettative basata sull’apparenza, ect. e la realizzazione di queste aspettative è puramente coincidente. Nelle mie operazioni, le entità che hanno una rassomiglianza a me erano semplicemente molto brave a cambiare forma.

Grande danno magico può essere invocato attraverso la durezza verso quello che è la continuità della vita. L’orrore che è perpetrato da coloro che senza cura prendono la vita risuona dal cadavere della vittima nella coscienza colui che compie il misfatto. Il filo di interconnettività è separato e il corpo vivente è soggetto alla freddezza che raggiunge al di là della semplice tomba. È solamente attraverso la propria mano che uno può essere allontanato dalla presenza dei fuochi dell’essere. Violare l’integrità di un altro è concepire una separazione velenosa.

In termini di conoscenza e comprensione vi sono esseri che stanno in relazione a noi come noi lo siamo verso un cane. Uno non può sperare per più di quello che uno vuole dare. Coloro che stanno ‘sopra’ di noi possono essere contattati e possiamo entrarci in comunicazione con una posizione di dignità e sicurezza, se noi accordiamo la stessa dignità e sicurezza a coloro che stanno ‘sotto’ di noi. Depredare gli altri è pubblicizzare se stesso come preda.

La Magick e la vita possono essere visti come sinonimi. La vita è il veloce animatore, la vita è il trasformatore. Il sacro regno di Hermes è vita… è magick. La rete canta in unisono o si rompe sotto lo sforzo di una separazione crudele. La vita è la vita, solo le forme cambiano.